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Manifestazione Automobilistica a Prata, Petruzziello: "Sarebbe stato un disagio per la comunità"

"Apprendo con rammarico le affermazioni e le accuse riportate su Facebook da un nostro concittadino, probabilmente riferite alla decisione di diniego espressa dal sottoscritto"

Apprendo con rammarico le affermazioni e le accuse riportate su Facebook da un nostro concittadino, probabilmente riferite alla decisione di diniego espressa dal sottoscritto nei confronti di una proposta inoltratami dallo stesso, insieme ad altre persone presentatesi come organizzatori, relativa alla effettuazione di una manifestazione automobilistica, una sorta di cronoscalata, sul territorio pratese.

Non mi soffermo sui commenti postati su quella pagina, alcuni dei quali comprensibili quanto non condivisibili, formulati certamente in buonafede ma fondati su informazioni errate, mentre diversi altri sono indubbiamente espressione del solito, banale tentativo di strumentalizzazione, per cui hanno il tempo che trovano.

La questione è di semplice interpretazione.

Mi è stato chiesto di autorizzare la manifestazione, da tenersi in area rurale, lungo un percorso che va dal Ristorante “Il Nocciolo” fino al Campo Sportivo in via Bosco Giardino. L’evento si sarebbe svolto di domenica dalle 8.00 circa alle 17.00-18.00 circa. Ma alcune perplessità sono sorte, affrontando via via la questione, per cui ho chiesto ulteriori chiarimenti.

Ne è derivato un quadro poco convincente, che mi sono ripromesso di approfondire prima di concedere l’autorizzazione allo svolgimento dell’evento.

LA MANIFESTAZIONE. Mi ha destato non poche perplessità il fatto che, a detta degli organizzatori, la “manifestazione” si sarebbe svolta in... assenza di pubblico, cioè di spettatori, lungo l’intero percorso di gara, perché così previsto per motivi di sicurezza.

Manca, quindi, l’elemento essenziale che caratterizza qualsiasi evento pubblico, cioè la partecipazione pubblica. Sarebbe come considerare “manifestazione” una partita di calcio a porte chiuse e a telecamere spente, con la esclusiva possibilità, concessa al pubblico, di disporsi attorno allo stadio per assistere all'ingresso delle squadre, prima della partita e alla loro uscita, a partita terminata. Oppure immaginare una tappa ciclistica senza spettatori lungo il percorso, sempre a telecamere spente. Viene meno, in altri termini, la partecipazione pubblica all'evento e l’interesse collettivo che ne deriva. Né si comprende come il nostro concittadino autore del post possa scrivere di edizione “all’insegna del divertimento”, intesa a “portare pubblico nel nostro paese”.

Mi chiedo, infatti, divertimento per chi e di quale pubblico si tratti, visto che non ci possono essere spettatori. Per quanto riguarda poi ritorno economico ipotizzato in qualche commento al post, si tratta di una affermazione che si commenta da sé, se si considera l’intenzione da parte degli organizzatori di dedicare l’evento a un nostro giovane concittadino che purtroppo non è più tra noi.

 IL DISAGIO PER LA COMUNITÀ. Ho sollevato la questione in considerazione del fatto che per una intera giornata, peraltro festiva, si sarebbe corso il rischio di segregare in casa tutti i residenti della zona, che rappresentano una ampia fascia del nostro territorio, e di creare loro enormi disagi nei tentativi di spostamento. Oltre al disagio di coloro che, anche se non residenti, avessero avuto l’intenzione, in quel giorno, di avventurarsi lungo il percorso tracciato, magari per raggiungere o tornare da Altavilla Irpina, Tufo, Pratola Serra o per una passeggiata domenicale.

Tutto ciò non era stato preso in alcuna considerazione dagli organizzatori, i quali si sono limitati, resisi conto del problema, a proporre dei controlli da me ritenuti quantomeno improbabili, vista la esiguità relativa del personale distribuito lungo un percorso così lungo.

Mi hanno prospettato una soluzione consistente nel regolare il flusso autoveicolare nella zona a “singhiozzo” negli intervalli tra una partenza e l’altra dei piloti. Soluzione certamente improponibile, anche in considerazione della durata dell’evento e oltremodo rischiosa.

LA SICUREZZA. Altro tasto dolente. L’assenza degli spettatori lascia intuire che la gara non sarebbe stata esente da rischi, non solo per i partecipanti alla gara, ma anche per chi si venisse a trovare, intenzionalmente o accidentalmente, lungo la strada, a piedi o con qualsivoglia mezzo di locomozione. Cosa che giustifica l’assenza del pubblico, ma comunque richiede, onde scongiurare spiacevoli episodi, una organizzazione impeccabile, che i miei interlocutori non sono certo in grado di assicurare, visto che hanno prospettato l’intervento dei Carabinieri e dei nostri Operatori di Polizia Municipale.

Ci sarebbero altri punti su cui si è soffermata la mia attenzione, come ad esempio i pareri non proprio favorevoli espressi da Provincia e Prefettura di Avellino nei confronti di precedenti analoghi eventi promossi dagli stessi organizzatori.

Per ora, mi sono limitato a esporre quelli salienti.

L’Amministrazione Comunale è stata ed è sempre disponibile a supportare e promuovere eventi e manifestazioni ma in questo caso non ne ricorrono i presupposti.

Una manifestazione che non è una manifestazione in quanto privata della partecipazione pubblica e quindi destituita del requisito del pubblico interesse, che è limitativa comunque della libertà individuale, che non si svolge certo in sicurezza, né per i partecipanti, né per chiunque altro, una manifestazione che richiede l’intervento della forza pubblica, palesando in questo modo una oggettiva inefficienza organizzativa, non può essere autorizzata.

Questo per il bene della collettività, dei participanti e degli organizzatori.

Il Sindaco Bruno Petruzziello

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