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Mal'Aria, Legambiente: "Avellino è l'unica città campana con un incremento di PM10"

L'obiettivo per il 2030, rispetto ai nuovi limiti normativi europei, è la riduzione dei livelli di PM10 del 20%

Ha fatto tappa ad Avellino la campagna itinerante "Clean Cities" organizzata da Legambiente per promuovere una "green mobility" e a zero emissioni e chiedere città più vivibili e pulite.

Mal'Aria, Legambiente: "Avellino è l'unica città campana con un incremento delle PM10"

Risanamento della qualità dell’aria, mobilità sostenibile, trasporto pubblico elettrico, strade scolastiche, zone a zero emissione, adozione e implementazione dei PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e programmi di investimento sono le tematiche principali della campagna, che è anche l’occasione per presentare buone pratiche locali e regionali in merito ai temi trattati. Innovazione tecnologica, policies, progetti di trasformazione dello spazio, così come momento di confronto con l’amministrazione locale e i cittadini.

I dati del rapporto Mal'Aria 2023

In tale occasione, che ha coinvolto gli studenti, Legambiente Avellino ha presentato i dati del nuovo rapporto Mal'Aria dal quale si evince che l'inquinamento atmosferico decresce troppo lentamente nelle città italiane mettendo ancora a rischio la salute dei cittadini e l'ambiente. Nel 2022 sono state ben 29 le città che hanno superato il limite di 35 giorni di sforamento previsti per il PM10. Anche per il PM2.5 la situazione è analogamente critica: delle 85 città, di cui si aveva a disposizione il dato, ben 71 (l’84% del campione) hanno registrato lo scorso anno valori superiori a quelli previsti al 2030 dalla prossima direttiva.

PM10, ad Avellino sono aumentate del 10%

Avellino è l'unica città campana per cui si registra un aumento delle polveri sottili. "Entro il 2030 bisognerebbe rispettare i limiti normativi europei, quindi è necessario un decremento delle polveri sottili del 20% - spiega il presidente di Legambiente Avellino Antonio Di Gisi - il dato più significativo è che dal 2011 al 2021 c'è stato un incremento del 10% dell'inquinamento. Questo significa che le politiche ambientali non sono state applicate. Nel 2023 si ripresenterà la stessa situazione".

"L'anno scorso siamo stati graziati dal meteo, che ci ha permesso di respirare un'aria più pulita ma non possiamo continuare ad affidarci solo ad esso - continua - occorre attuare politiche in materia di salvaguardia ambientale: rivoluzione degli impianti di riscaldamento, mettere un punto alla questione degli abbruciamenti che vanno eliminati sostituendoli con pratiche alternative di raccolta e smaltimento degli sfalci, l'applicazione di regolamenti sulle caldaie in particolare su quelle a gas che vanno eliminate" conclude.

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