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Mirabella Eclano, Lndc Animal Protection sporge denuncia per la Grande Tirata del Carro: "Nostra richiesta inascoltata"

L'associazione animalista aveva invitato il sindaco Giancarlo Ruggiero a trovare un’alternativa. Rosati: "Atto dovuto, lo sfruttamento degli animali deve finire a partire da questo genere di eventi"

Nonostante le proteste e gli inviti a desistere, la cosiddetta “Tirata del Carro” si è svolta come da programma. Come previsto, i buoi sono stati costretti a trainare un carro che trasportava un obelisco di legno di 25 metri di altezza e diverse tonnellate di peso. Oltre alla fatica fisica, gli animali sono stati anche forzati a sopportare di essere tirati, spinti e percossi mentre la folla urlava e faceva confusione intorno a loro. LNDC Animal Protection sporge denuncia per maltrattamenti di animali ai sensi dell’art. 544-ter per essere stati sottoposti a fatiche e a lavori insopportabili per le loro caratteristiche etologiche, come recita la legge in questione.

Ci abbiamo provato con le buone, scrivendo una lettera al Sindaco per esortarlo a trovare un’alternativa per portare avanti la tradizione del paese che rispettasse la dignità e il benessere degli animali, ma evidentemente è rimasto sordo alla nostra richiesta”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “La denuncia a questo punto è un atto dovuto perché eventi come questi non possono più essere tollerati in un Paese che si voglia definire civile. Lo stop allo sfruttamento degli animali deve cominciare da queste anacronistiche tradizioni, totalmente superflue, che potrebbero essere tranquillamente portate avanti in maniera più rispettosa e sostenibile. Il video diffuso in rete mostra chiaramente il disagio fisico e psicologico che soffrivano quei poveri animali, che infatti si rifiutavano di avanzare e per questo venivano maltrattati ancora di più, venendo tirati e percossi.”

“Tutti gli animali, come sancito dal Trattato di Lisbona, sono esseri senzienti in grado di provare dolore e paura. Non sono dei giocattoli o degli oggetti e gli umani non dovrebbero avere alcun diritto di usarli a loro piacimento per obbedire a sciocche superstizioni o dare sfogo alle proprie frustrazioni”, conclude Rosati.

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