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Legambiente Avellino: Il perché di una scelta di parte

Si terrà domenica 11 aprile alle ore 18:00 la prima assemblea pubblica convocata dal Gruppo Volontari Legambiente Avellino

Si terrà domenica 11 aprile alle ore 18:00 la prima assemblea pubblica convocata dal Gruppo Volontari Legambiente Avellino, per discutere del manifesto: “Legambiente Avellino: Il perché di una scelta di parte“.
 
Ad Avellino - dopo alcuni decenni dalla sua scomparsa - sta nascendo grazie all’energia e la volontà di un folto gruppo di nuovi e vecchi attivisti ecologisti un nuovo circolo di Legambiente. Un percorso organizzativo figlio del consolidarsi della coscienza ecologista, della tutela della salute e del paesaggio, della necessità della riconversione ecologica e della nuova prospettiva di un futuro sostenibile.
 
“La nostra casa è in fiamme” ha gridato Greta Thunberg due anni fa, dando il via a quegli scioperi per il clima che hanno regalato nuovo slancio e una seconda giovinezza a tutti i movimenti ecologisti del mondo. Un’onda partita dalla consapevolezza dell’insufficienza degli accordi di Parigi e della incapacità - ma soprattutto della non volontà - della politica di compiere le scelte ( difficili ma necessarie) indispensabili a contenere l'aumento medio della temperatura globale sotto i +1,5 C° e quindi garantire la sopravvivenza della nostra e della maggior parte delle specie viventi che abitano la Terra.
 
La crisi climatica è già in corso, con l’aumento di fenomeni critici, con l’enorme numero dei siti inquinati, con l’aria irrespirabile delle nostre città, con la progressiva estinzione di migliaia di specie viventi e la distruzione degli ecosistemi. Come ha profeticamente dimostrato D. Quammen in “Spillover”, anche le pandemie sono figlie dell’aggressione agli ecosistemi e ancora non conosciamo gli effetti di virus e batteri che si stanno liberando a causa dello scioglimento dei ghiacciai.
 
Anche in Irpinia bisogna agire su molte problematiche : l’aria irrespirabile, l’inquinamento dei nostri fiumi e il disfacimento del nostro bacino idrogeologico, la tutela del verde pubblico, dei nostri parchi e dei nostri alberi monumentali, la difesa delle specie animali che convivono con noi in questi territori, la definizione di una circolarizzazione dell’economia e la riconversione delle nostre attività produttive. 
 
Essere ecologisti per noi significa legare la difesa del territorio e dell’ambiente ad una visione fondata sulla giustizia sociale, sulla difesa dei diritti e sulla lotta alla disuguaglianza e alla discriminazione: significa bonificare i territori e le relazioni tra le persone e le specie che ci vivono.
Ci preoccupa la politica che resta in silenzio dinanzi ai cambiamenti climatici, come ci preoccupa il
cambiamento culturale che tarda ad arrivare nella costruzione di un mondo più sostenibile. Perché poi non è del clima che si parla, ma di noi. La scelta ecologista è una scelta economica, sociale e politica. Una decisione che non va slegata dal territorio e dalle problematiche dello stesso, ora che il racconto della “verde Irpinia” non regge più perché da troppo tempo abbandonata a se stessa. L’entusiasmo e la determinazione, soprattutto delle giovani generazioni, vanno organizzate in modo da vivere una stagione alternativa. Non ci sono altre opzioni.
 
Da anni sentiamo l’Irpinia con fierezza sulla bocca degli avellinesi ma le parole non servono a niente se non seguite dai fatti. Vogliamo essere la dimostrazione che un’alternativa per l’ambiente esiste, può esistere e deve esistere. Un’alternativa che si propone non solo di migliorare la situazione ma anche di salvaguardare un ambiente da troppo dimenticato e purtroppo passato in secondo piano nelle politiche locali.

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