rotate-mobile
Attualità Lauro

“Dispera e Muori”: il Demiurgo fa rivivere Riccardo III di Shakespeare

Prima rappresentazione della I Edizione “Shakespeare’s Summer Dream"

Arrivi a Lauro (AV ) e trovi un luogo che non ti aspetti. Domina l’abitato il Castello Lancellotti che fu acquistato dal Casato nel 1632. Il Castello è vivo, perché una sua parte è abitata dal principe Pietro Lancellotti. Grazie al Principe e alla Pro Lauro, la Compagnia de “Il Demiurgo” porta in scena, nel castello, Riccardo III di W. Shakespeare, prima rappresentazione della I Edizione “Shakespeare’ s Summer Dream. Il castello è circondato da mura merlate e ha diverse porte d’accesso tra cui un portale rinascimentale che conduce all’interno. Ed è subito magia! In scena per l’occasione: Franco Nappi, Alessandro Balletta, Andrea Cioffi, Sara Guardascione e Antonio D’Avino giovani e talentuosi attori.

“Il nostro obiettivo” mi diceva Franco Nappi nell’intervista del 24- 06-2020 pubblicata su NapoliToday “è entrare in empatia con il pubblico, non limitarci a raccontare loro storie, ma trascinarli nei nostri giochi, farli partecipare alle nostre emozioni.” Ed eccoli raccontare agli spettatori la loro gioia nel ricominciare a recitare dopo la quarantena del Covid 19. Prima, però, vogliono guardare il pubblico, principalmente composto da giovani, negli occhi. W. Shakespeare scrive di Riccardo III come archetipo del male : tiranno, sanguinario, usurpatore, nemico di Dio. Le opere del Bardo non vanno intese come storicamente accurate, ma piuttosto come pretesto per affrontare i temi più vicini all’uomo e che sono causa della sua rovina. Nel Riccardo III si mette in evidenza, l’ambizione e la sete di potere, temi peraltro sempre attuali.

Riccardo è “deforme e monco”, così come lui stesso si descrive, la sua invidia e la sete di potere lo portano a tramare per la successione al trono. Per farlo si serve dell’amico Buckingham, Antonio D’Avino, e ucciderà tutti coloro che ritiene degli ostacoli al suo scopo. I nostri: Sara Guardascione e Andrea Cioffi si trasformano negli assassini di Clarence, Alessandro Balletta, fratello di Riccardo, in una scena umoristica gustosissima, direi di humor inglese. D'altronde per questa storia, i nostri attori, si servono di immagini diverse per tenere il pubblico sempre attento. Riccardo III, è salito al trono, ma lo aspetta una dura battaglia. La notte prima, in sogno, gli appaiono tutte le sue vittime che “siedono sulla sua anima come un macigno”, i peccati gli urlano: “colpevole” e come un mantra le sue vittime continuano a ripetere, come avevano già fatto in vita, “Dispera e Muori” .

Il giorno della battaglia tutte le maledizioni ricevute lo portano a rimanere da solo e a combattere corpo a corpo contro Richmond. Si dispera Riccardo, chiedendo aiuto e urla: “ un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo”. Riccardo muore trafitto dalla spada di Richmond. Sul trono salgono i Tudor. Franco Nappi è Riccardo III. L’attore lo propone come una persona spregiudicata che gioca con le parole dando così di sé un immagine completamente diversa dal vero. La sua grinta, il suo camminare da monco, le sue espressioni del viso giocano con un personaggio da lui ben introiettato. Il luogo di rappresentazione non teatrale consente di sperimentare cose nuove dando un’impronta originale ad un testo classico che diventa moderno.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Dispera e Muori”: il Demiurgo fa rivivere Riccardo III di Shakespeare

AvellinoToday è in caricamento