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Oggi si festeggia la giornata europea dei parchi

Respiro nei parchi, respiro dei parchi il tema scelto quest'anno per richiamare l'attenzione sulla necessità di ritrovare l'equilibrio tra uomo e natura

Oggi 24 maggio si festeggia la giornata europea dei parchi, una data che ricorda l'istituzione dei primi nove parchi nazionali istituiti in Svezia nel 1909. La giornata quest'anno ha per tema "Respiro nei parchi, respiro dei parchi" ed ha come obiettivo quello di richiamare l'attenzione sulla necessità di ritrovare l'equilibrio fra uomo e natura. 

I due parchi della provincia irpina: i Monti Picentini e il Parco del Partenio

L’Ente Parco Regionale dei Monti Picentini è l’organismo di gestione del Parco, preposto alla tutela istituzionale attiva del patrimonio dei valori e delle vocazioni dei Monti Picentini.

L’istituzione del Parco Regionale dei Monti Picentini, è prevista dalla legge regionale n. 33 del 1.9.1993, che recepisce per la Campania la legge dello stato n. 394 del 6.12.199, la cosiddetta “legge quadro” sulle aree protette.

A seguito di alterne vicende, in attuazione della Legge Regionale 1 settembre 1993, n. 33 e successive modifiche e sulla base della decisioni, adottate in sede di Conferenza degli Enti, previo “sentito” espresso della III e IV Commissione Consiliare, Il

territorio del Parco Regionale dei Monti Picentini è stato delimitato in via definitiva dalla perimetrazione approvata con la deliberazione di Giunta Regionale n. 1539 del 24 aprile 2003 e riportata nella cartografia ufficiale depositata in originale presso il Settore Politica del Territorio – Servizio “Pianificazione e Tutela Aree Naturali Protette”.

Il Parco del Partenio, invece, venne alla luce 3-4 Milioni di anni fa, tra il Pliocene ed il Quaternario.

I primi colonizzatori dei Monti del Partenio sembrano essere stati popoli appartenenti alla Civiltà Appenninica.

Sul territorio del Partenio si insediarono due dei rami del popolo Sannita: i Caudini si stabilirono nel Sannio Occidentale, tra Lazio e Campania arrivando fino alla valle dell’Isclero, gli Hirpini si stabilirono tra la Campania e la Puglia.

Il Partenio diventò punto di contattato tra queste genti.

Nel territorio del Parco si consuma uno dei più famosi episodi storici: la sconfitta dei Romani ad opera dei Sanniti e l’episodio delle Forche Caudine, quando i primi furono umiliati e costretti a passare sotto il giogo delle lance sannite.

Nei vari Comuni del Parco del Partenio sono state scoperte diverse testimonianze della Civiltà Sannita.

Altrettanto numerose sono le testimonianze, ancora esistenti, come l’anfiteatro di Avella, del periodo Romano.

Il gruppo montuoso viene riportato nelle documentazioni alto medievali come possedimento del demanio palatino del principe beneventano Arechi II e la sua storia è intimamente legata dalla rete di comunicazione viaria. Inizialmente esso era soltanto lambito dall’antica via Appia che attraversava l’antico insediamento di Caudium per proseguire per Benevento, in seguito fu attraversato da importanti percorsi viari, come la Via Campana che, con i suoi due tronchi, si portava sia in Irpinia che in Valle Caudina.

L’attuale Parco del Partenio vede, nell’Alto Medioevo la formazione di piccoli insediamenti di valle, legati alle vicende delle varie fondazioni religiose. Le maggiori modificazioni si hanno nel periodo normanno, quando gli insediamenti abitati vengono trasformati in zone fortificate con il sorgere di diversi castelli.

Sostanzialmente sono stati due gli avvenimenti più importanti della storia del Partenio:
lo sviluppo e l’affermarsi dell’Abbazia di Montevergine lo sdoppiamento della Provincia di Salerno.

Negli anni dal 1120 al 1124 San Gugliemo da Vercelli, venuto sul Partenio, fondò la prima Chiesa di Montevergine ed il suo ordine.

Nel 1824, invece, viene sdoppiata la Provincia di Salerno nel Principato Citeriore ed in quello Ulteriore. Quest’ultimo, con a capo Montefusco, comprendeva la maggior parte degli attuali Comuni della Provincia di Benevento e di Avellino e, quindi, buona parte dei paesi del Parco.

Nel 1500 Il Partenio è stata anche patria adottiva della famiglia Carafa alla quale apparteneva Gian Piero, divenuto Papa con il nome di Paolo IV. Questo Pontefice passò alla storia quale grande Riformatore attraverso il principio di castità, ubbidienza e povertà. Fu Paolo IV ad operare , nel concistorio del 27 gennaio 1559, la famosa “cacciata dei nipoti “.

Il 1600 è l’anno di un forte calo demografico nei paesi del Parco, dovuto alle forti pestilenze. Questa tendenza si attenua ed inverte nel 1700, quando si verifica quel ritorno alle campagne che nel 1800, insieme alla sdemanializzazione dei terreni, consentirà un sensibile sviluppo dell’agricoltura.

Il XVI secolo vede i paesi ed i monti del Parco scenario di uno dei più famosi fenomeni della storia del Mezzogiorno, quello del Brigantaggio. La ricchezza di boschi, di cavità naturali, di zone impervie, questo territorio offrì un sicuro rifugio a quanti si davano alla macchia.

Il fremito dell’Unità d’Italia vede il Partenio come territorio protagonista. Molti patrioti parteciparono ai diversi moti rivoluzionari, tanto che Ferdinando II trasforma la sede della Regia udienza di Montefusco in Carcere talmente duro da guadagnarsi il nominativo di “Spielberg dell’Irpinia “.

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