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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

Giancarlo Caiazzo in Parlamento Europeo per difendere la pasta 100% italiana

Il titolare del pastificio Antica Maccheroneria di Rocca San Felice all'incontro “Vino e grano naturali: sfide e opportunità in Italia e nell'UE”

“Vino e grano naturali: sfide e opportunità in Italia e nell’UE” . Questo il titolo dell'appuntamento che si è tenuto presso il Parlamento Europeo e che ha visto tra i protagonisti Giancarlo Caiazzo, titolare del pastificio Antica Maccheroneria di Rocca San Felice.

Un incontro importante, ma soprattutto un momento di confronto per capire le reali opportunità e le nuove sfide nel settore del grano e del vino naturale e biologico, colonne portanti dell’economia nazionale.

Caiazzo promotore e portavoce di una filiera del grano sostenibile e 100% italiana ha messo in risalto l'esigenza di una politica di tutela per chi come lui adotta un'etica a vantaggio della salute, della qualità e dell'interesse del cittadino.

"La crescita delle aziende pastaie sui mercati internazionali scaturisce crescenti flussi di materie prime estere, spesso di dubbia qualita’ - esordisce l'imprenditore - E’ noto che nei porti italiani, arrivano milioni di tonnellate di grano estero, spesso con tenori di tossine tali da renderlo non idoneo al consumo umano. Talvolta il taglio con grani locali, in violazione dell’ art. 3 Reg.CE 1881/2006 che proibisce tale pratica, riduce i valori abbassandoli a livelli più innocui, ma non tali da renderli idonei all’alimentazione, in particolare dei bambini e dei soggetti vulnerabili. La  cultura del cibo, l’attenzione dei consumatori nelle scelte, la consapevolezza e la conoscenza delle materie prime impiegate e indicate in etichetta, sono sempre più locomotori di vendita. Per questo nasce l’esigenza di creare un prodotto pasta completamente tracciato al 100%, e per far ciò bisogna creare filiera" .

Giancarlo Caiazzo punta il dito sulle criticità che quotidianamente vengono riscontrate da chi come lui promuove la pasta artigianale Made in Italy. Tra queste elenca: 

  • Scarsa professionalità di molti operatori
  • Scarsa fiducia nella collaborazione da parte dei produttori agricoli, troppo legati al sostegno pubblico e poco orientati a creare mercati
  • Scarsa lungimiranza degli agricoltori
  • Strutture produttive agricole e di trasformazione troppo frammentate
  • Eccessivi costi di produzione agricole per rispettare i disciplinari
  •  Insufficienza delle strutture di stoccaggio
  •  Mancanza di regole chiare e trasparenti per tutti

 

"Secondo alcune opinioni emerse - spiega Caiazzo - tali atteggiamenti sembrano essere più legati alle condizioni strutturali (frammentazione, piccole dimensioni, mancanza di professionalità e simili) e a variabili istituzionali (mancanza di regolamentazione), piuttosto che a vincoli economici puri, come per esempio i costi di produzione per gli agricoltori o gli investimenti per gli stoccatori. Un elemento determinante della resistenza è da ricercarsi nella mancanza di fiducia generata da esperienze negative del recente passato".

Le soluzioni da adottare vanno quindi in' unica direzione: tutelare il consumatore e quindi il produttore attraverso politiche ad hoc che tengano conto delle difficoltà che microimprese e produzioni uniche e di nicchia come Antica Maccheroneria hanno con alcuni aspetti di legislazione europea e nazionale.
"La sfida importante è quella di affrontare questi problemi in modo coerente e determinato  su diversi livelli e con diversi strumenti, al fine di fornire  proposte di rilievo finalizzate al miglioramento della filiera del grano duro - conclude Caiazzo".


 

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