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Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore ricorda Antonio Ammaturo e Pasquale Paola a quarant'anni dalla loro scomparsa

Il Vicequestore e l'agente di Polizia vennero uccisi il 15 luglio 1982 dalle Brigate Rosse

Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, sezione irpina, ricorda il vicequestore Antonio Ammaturo e l'agente di Polizia Pasquale Paola, a quarant'anni dalla loro scomparsa, avvenuta il 15 luglio 2022 per mano delle Brigate Rosse. Ecco la nota del commissario Paolo Guarino.

Per non dimenticare!.

Il dott. Antonio Ammaturo (Contrada, 11 luglio 1925 – Napoli,15 luglio 1982), funzionario integerrimo (vice questore) della Polizia di Stato, era un leale servitore della Stato, innamorato, del suo lavoro e del suo paese; in giro per la penisola si era distinto in ogni Questura per la sua dedizione al lavoro e per l’alto senso civico. Il dott. Ammaturo, dopo essersi laureato in legge, vinse un concorso per entrare nella magistratura italiana; tuttavia, i suoi interessi erano orientati alla Polizia di Stato. Ad Ottaviano arresta Roberto Cutolo, il figlio del boss della camorra Raffaele Cutolo e tramite la stampa attacca lo stesso Raffaele Cutolo.

Il 15 luglio 1982, in piena estate napoletana, in Piazza Nicola Amore a Napoli, un feroce commando di Brigate Rosse, senza alcuna minima pietà, trucida il Questore Ammaturo, uomo dal forte ed elevato senso del dovere e di attaccamento allo Stato Italiano. Insieme a lui, un'altra vittima del dovere alla Patria, l’agente Pasquale Paola, il quale cade barbaramente sotto i colpi di quella ferocia criminale della camorra in combutta con le brigate rosse “rosse di sangue” innocente.

La Fiamma Tricolore, i militanti, i simpatizzanti di Contrada e Avellino, li ricorda come esempio di coraggio e di orgoglio della comunità, non solo Contradese e Irpina, ma della intera Patria Italiana. Ritenendo, comunque, assurdo che dei poliziotti come il dott. Ammaturo e l’agente Paola e tanti altri debbano essere uccisi, solo perché ritenuti elementi scomodi per la criminalità camorristica e comunista delle BR.

È assurdo che persone così debbano perdere la vita, dopo essersi prodigati tanto per salvare quella degli altri. Certe cose non dovrebbero mai essere dimenticate. Li dobbiamo doverosamente ricordare non solo per onorarne la memoria, ma anche per provare a costruire una comunità migliore.

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