rotate-mobile
Martedì, 26 Settembre 2023
Attualità

Ferragosto, Vescovo Aiello: "Dall’alto del suo trono la Regina ci guarda"

"Ci dice, come le nostre mamme quando eravamo bambini, 'Non ora non qui!'"

La città di Avellino è in fermento per la festa più importante dell'anno, come afferma il Vescovo di Avellino, il cui spirito si riflette nei dettagli delle parole: "Le strade illuminate, i concerti in programma, i rientri anticipati dalle vacanze, il via vai per il Corso che aumenta in maniera esponenziale di ora in ora, parlano di un gioioso fermento e di una attesa che ha sapore d'antico."

Il fulcro di questa festa e dell'intera città è la maestosa Cattedrale che si erge con imponente presenza: "Il cuore pulsante della festa è la Cattedrale che, anche da lontano, svetta nel suo antico campanile e nel timpano della facciata facendo, con la Torre dell'Orologio, un trio avvincente dove la civitas e la christianitas sembrano convivere pacificamente." Questa iconica struttura, insieme alla Torre dell'Orologio, simboleggia l'armonia tra la città e la fede cristiana, un richiamo a un passato che si fonde con il presente.

Un aspetto significativo dell'anno è la rinnovata facciata della Cattedrale, che si presenta ora senza le cancellate che una volta la tenevano confinata: "Quest'anno, al visitatore annuale che viene ad onorare la Regina della Città, la Cattedrale si mostra completamente restaurata nella facciata e libera dalle cancellate che, a partire dagli anni '70 del secolo scorso, la tenevano quasi prigioniera in una clausura di ferro." Questo restauro è visto come un simbolo di apertura e accoglienza, un segno tangibile di come la città stia cercando di superare vecchie barriere e aprirsi al mondo esterno.

Arturo Aiello fa riferimento al Concilio Vaticano II, che ha influenzato il cambiamento nel modo di concepire la fede e la sua relazione con il mondo: "È un segno (sacramento?) ulteriore di apertura a dispetto di una preclusione e di una lontananza dal mondo coi suoi drammi che il Concilio Vaticano II aveva già cancellato da mezzo secolo." Queste parole riflettono il desiderio di abbracciare l'umanità in tutte le sue sfaccettature, oltrepassando divisioni e separazioni.

In mezzo a questo scenario, il Vescovo rivela un gesto di profondo significato: "Sono pochi coloro che possono dare valore ad un atto del genere, per la stragrande maggioranza è un giro di parole come ne abbondano nella liturgia. Piazza Libertà, le strade e i palazzi, le case e le soglie, le stanze dove si spalma il tempo delle nostre vite... tutti sono stati posti nelle mani e nel cuore della Madre." Questo atto, forse audace, sottolinea l'importanza della fede e della protezione divina nella vita quotidiana dei cittadini.

Il Vescovo Aiello sottolinea il concetto di consacrazione come un atto di affidamento e protezione: "Un oggetto, una persona, una città consacrata è posta nelle mani di Qualcuno che veglia, difende, custodisce, chiama a raccolta, accompagna con amore." Queste parole evocano un senso di sicurezza e speranza, in cui la città è circondata da una guida amorevole e protettiva.

Il Vescovo contempla il futuro con speranza e incertezza: "Forse ci salveremo per quella consacrazione della città a Maria? Forse domani si apriranno petali nella melma?" Queste domande riflettono la tensione tra il desiderio di un cambiamento positivo e la realtà complessa del mondo in cui viviamo.

In chiusura, il Vescovo Aiello invita tutti a un'attesa paziente e operosa: "Noi abbiamo fretta, la Madre sa aspettare, ha lo sguardo lungo, frena i nostri interventismi di corto respiro, ci insegna l'arte di attendere in maniera operosa. Dall’alto del suo Trono la Regina ci guarda e ci dice, come le nostre mamme quando eravamo bambini: “Non ora non qui!” O, come Eugenio Montale, "Tutte le immagini portano scritto: più in là". Queste parole ci ricordano che la speranza e la trasformazione richiedono tempo e impegno, e che il legame tra la fede e la storia continua a modellare la città di Avellino e le vite dei suoi abitanti.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ferragosto, Vescovo Aiello: "Dall’alto del suo trono la Regina ci guarda"

AvellinoToday è in caricamento