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Dal 15 ripartono cinema, teatri e discoteche: tanti dubbi da parte dei gestori

Via libera anche ai Centri estivi per bambini

Da lunedì 15 giugno riapre praticamente tutto: anche discoteche, cinema, teatri. Si potrà partecipare a eventi e convegni. Resta solo il grande punto di domanda sugli incassi, visto che è difficile pensare di poter ospitare lo stesso numero di persone, come nel periodo pre-Covid.  A cinque giorni dalla riapertura delle discoteche (in dubbio fino all'ultimo, per il continuo monitoraggio dei contagi in Italia) le Regioni fissano le regole: un metro di distanza nel locale, due metri sulla pista. Secondo il Corriere della Sera, nelle discoteche vale il divieto di assembramento e quindi "si devono riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato e garantire almeno 1 metro tra gli utenti e almeno 2 metri tra chi accede alla pista da ballo. Se possibile si devono organizzare percorsi separati per l’entrata e l’uscita".

Una situazione ai limiti del surreale

I clienti, nella sostanza, dovranno indossare la mascherina negli ambienti chiusi e all’esterno tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro. Il personale di servizio, inoltre, è chiamato a utilizzare la mascherina. Non è consentita, infine, la consumazione di bevande al banco. Secondo Il Messaggero, saranno proibiti i balli di coppia, quindi niente lenti né lisci. Insomma, situazione ai limiti del surreale per i locali abitualmente affollati.  Sul tema si attende entro venerdì uno snello Dpcm con le indicazioni e le precauzioni sanitarie da adottare. Le Regioni potranno ovviamente inserire ulteriori paletti. Il settore trema e protesta, lamentando pesanti perdite e l'assenza di una rosea prospettiva per i prossimi mesi.  Il settore dell’intrattenimento, fanno sapere gli addetti ai lavori, è una categoria importante dal punto di vista economico e occupazionale, che merita dignità e parità di trattamento con tutte le altre categorie.

Riaprono anche i Centri estivi

Da lunedì ripartono anche i centri estivi per i bambini con almeno tre anni. La riapertura, neanche a dirlo, dovrà avvenire in sicurezza.e tutte le attività si dovranno svolgere in presenza degli operatori, nelle sedi per servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole. Per l'accesso a questi spazi bisognerà seguire una serie di regole e permettere le iscrizioni secondo dei criteri di priorità, lasciando spazio a soggetti più bisognosi. Gli ingressi saranno ovviamente scaglionati per evitare gli affollamenti (si parla di accessi a 5 o 10 minuti di distanza) e ai bambini dovrà essere misurata la temperatura corporea. Si dovrà, inoltre, rispettare la distanza di un metro e lavarsi spesso le mani. 

Le attività sarebbe meglio svolgerle all'esterno e comunque con l'uso delle mascherine. I bambini dovranno essere suddivisi in piccoli gruppi per fasce d'età e in proporzione con il numero di operatori impegnati nello svolgimento delle attività. Per chi ha tra 3 e 5 anni, il rapporto deve essere di un operatore ogni cinque bambini. Da 6 a 11 anni, il rapporto diventa di un operatore ogni sette bambini. Infine, per gli adolescenti da 12 a 17 anni il rapporto sarà di un operatore ogni dieci ragazzi.

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