Ritorna il rito del caffè, ma solo d’asporto: in tanti restano chiusi
Baristi divisi sulla riapertura: ma tra i cittadini il desiderio del caffè è visibile
Il rito del caffè, il profumo dei cornetti caldi e i sorrisi sotto la mascherina. Inizia così la fase 2 per gli avellinesi. Un pallido ritorno alla normalità seppur con le dovute precauzioni.
Per il momento, infatti, la colazione al bar e la chiacchierata da bancone restano un lontano ricordo. Fino alla prossima ordinanza sarà possibile solo l'asporto. Una decisione che ha diviso il mondo delle caffetterie irpine su cosa fosse giusto fare: aprire, o restare chiusi.
Entrambe le risposte non sono sicuramente la soluzione ai problemi perché non sarà il take away a risolleva la crisi, ma un tentativo di sopravvivere quello sì. E allora ieri alcuni hanno deciso di provarci, a fronte invece di molte saracinesche che sono rimaste abbassate. Il Bar Cappuccini, il caffè Duomo, Nael Lounge Bar, Dolciarte, Vincent, Dulcis in Furno, Bar Texas, Vecchia Napoli e molti altri hanno riaperto, altri se ne aggiungeranno nei prossimi giorni.
La città ha risposto bene al desiderio del caffè, seppur quello d’asporto ha tutto un altro sapore. Servito in un freddo e poco ecologico bicchiere di plastica, non è da intenditori, ma va bene lo stesso. È l'inizio di una nuova fase. Ordinatamente, rispettando la fila e le distanze di sicurezza le persone hanno atteso il loro turno per essere serviti e portar via le loro consumazioni dietro prenotazione. Qualche problema in più si è creato il pomeriggio quando l'afflusso lungo le principali arterie cittadine è stato maggiore. Non tutti conoscono l'ordinanza che vieta la possibilità di consumare cibo lungo le strade, ma solo a casa e in ufficio e la responsabilità è tutta in mano ai titolari degli esercizi commerciali. Cappuccini, brioche, gelati vanno consegnati sulla soglia, le parole d'ordine sono velocità, distanza, igiene e sicurezza, ma di questi tempi basta poco per esser felici.