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Sabato, 20 Aprile 2024
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Le fake news sul coronavirus: ecco come i social network aiutano a diffonderle

La disinformazione corre sui social, con un enorme giro d'affari: ecco chi sono e cosa dicono i dodici influencer segnalati negli Usa dal Center for Countering Digital Hate

Spesso, sui social network, capita di leggere fake news sul coronavirus, sulle modalità di diffusione sul contagio e sulle metodologie di contrasto alla pandemia che, da un anno e mezzo, tiene con il fiato sospeso anche la nostra provincia.

Negli Stati Uniti, il Center for Countering Digital Hate ha segnalato ben dodici influencer che, attraverso i nuovi canali di informazione, riescono a persuadere il proprio pubblico con notizie fuorvianti e imprecise, tese a creare un enorme giro di affari che distoglie l'attenzione da quelle che sono le reali problematiche legate all'emergenza.

Le fake news sul coronavirus dei 12 nemici dei vaccini

Prima di salire sull'Air Force One in direzione Camp David per trascorrere il weekend, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden era stato perentorio sull'argomento delle fake news legate al coronavirus. "La disinformazione su covid e vaccini uccide la gente e i social sono complici", aveva detto rispondendo alla domanda di un giornalista. Secondo la Casa Bianca, la Russia e la Cina stanno promuovendo disinformazione sui vaccini con la complicità dei social media, usando "messaggi che mettono a rischio i programmi di sviluppo dei vaccini occidentali". Accuse pesanti alle quali Facebook ha risposto così: "L'amministrazione Biden ha scelto di dare la colpa ad alcune aziende americane ma i fatti dicono che l'accettazione del vaccino fra gli utilizzatori di Facebook negli Stati Uniti è aumentata". Il social network di Mark Zuckerberg si è difeso affermando che "anche se i social media giocano un ruolo importante nella società, è chiaro che abbiamo bisogno di un approccio più ampio per mettere fine a questa pandemia. I fatti, non le accuse, aiuterebbero a informare".

Nei fatti, i social network non stanno agendo in modo "aggressivo" contro la cattiva informazione sul covid e sui vaccini a tutela della salute pubblica, anzi. Prova ne è il report redatto dal Center for countering digital hate, un'organizzazione no profit statunitense che monitora l'odio online e la disinformazione legata al nuovo coronavirus. L'analisi del movimento no vax online ha permesso di identificare dodici "influencer" che gestiscono aziende e organizzazioni con entrate significative e sono responsabili del 70% dei contenuti falsi sui vaccini in lingua inglese condivisi sui social come Facebook, Twitter e Instagram, che insieme ai video caricati su YouTube fanno da cassa di risonanza per la diffusione di teorie antiscientifiche e pericolose. Con un enorme giro d'affari: gli antivaccinisti rappresentano un settore con un fatturato annuo di almeno 36 milioni di dollari. Il totale di 62 milioni di follower sui social media dell'industria no vax vale circa un miliardo l'anno. Soldi che le piattaforme di social media intascano da chi compra pubblicità e visibilità per raggiungere milioni di utenti scettici sui vaccini.

I 12 influencer che diffondono le fake news sui vaccini anti covid

Il dossier del Center for countering digital hate ha tracciato il profilo di dodici "influencer" che sfruttano i social network per propagandare le loro bizzarre idee sui vaccini e sulle cure per il covid. Si tratta perlopiù di imprenditori senza scrupoli ansiosi di monetizzare le paure dei cittadini e guru della cosiddetta medicina alternativa. Il paradosso è che le organizzazioni associate a nove di essi hanno ricevuto ingenti prestiti federali attraverso il Programma di protezione degli stipendi (PPP) progettato negli Stati Uniti per aiutare le aziende a superare la crisi dovuta alla pandemia. Ma questo è (almeno in parte) un altro discorso.

Il nipote di JFK e le teorie su Bill Gates e il 5G

Chi diffonde le fake news sul coronavirus? E come vengono usati i social per generare profitto? Tra i dodici influencer no vax "selezionati", il volto più noto è quello di Robert F. Kennedy Jr. Il nipote di John Fitzgerald Kennedy è diventato la figura di spicco del movimento no vax americano durante la pandemia, con una popolarità sempre maggiore trainata dalla crescita esplosiva sui social media (i suoi account personali hanno guadagnato quasi un milione di follower solo nel 2020). In alcuni post condivisi sul suo profilo Instagram - ora rimosso - ha parlato del "vaccino che è più mortale del covid", di "Bill Gates che vuole usare un chip per sorvegliarci" e della tecnologia 5G che "provoca danni biologici catastrofici".

kennedy social no vax-2

Con la sua organizzazione "Children's Health Defense" mette in discussione la sicurezza dei vaccini e sostiene che i bambini non vaccinati sono più sani di quelli vaccinati. Le visite al sito dell'associazione che pubblica diversi articoli fuorvianti e antiscientifici sono aumentate notevolmente: 2,35 milioni a marzo 2021, sfruttando soprattutto Facebook. Poi il social network di Mark Zuckerberg ha applicato diverse restrizioni e rimosso alcuni account delle organizzazioni affiliate a Kennedy per la disinformazione sui vaccini. Ciò ha compromesso la capacità di monetizzare i follower sui social media ed è costato "centinaia di migliaia di donazioni perse per Children's Health Defense", ha ammesso Kennedy, che tuttavia non demorde. La sua organizzazione ha stabilito di recente una base anche in Europa, a Berlino.

Il sito di medicina alternativa più famoso al mondo

Tra i dodici influencer no vax segnalati negli Stati Uniti dal Center for countering digital hate c'è anche Joseph Mercola, una sorta di guru che gestisce il sito di medicina alternativa più famoso al mondo (mercola.com) e sfrutta la disinformazione in ambito sanitario per promuovere la vendita di libri e integratori alimentari spacciati come cura per il nuovo coronavirus. Il sito web è al centro di un impero commerciale che ha portato Mercola ad avere un patrimonio netto di cento milioni di dollari. Al culmine della pandemia di covid, Mercola ha promosso un nuovo sito web chiamato "Stop covid cold" pensato per offrire una consulenza apparentemente indipendente sulla prevenzione o il trattamento del covid con rimedi alternativi. È stato rimosso ad aprile a seguito di una lettera di avvertimento della Food and Drug Administration che gli ha intimato di interrompere la pubblicità dei suoi integratori spacciati come sicuri ed efficaci contro la malattia.

Malgrado ciò, oggi Mercola.com continua ad ospitare decine di articoli sui vaccini covid con titoli come "Il vaccino Covid-19 può distruggere il tuo sistema immunitario" e "I vaccini covid possono portare malattie neurologiche". Molti di questi articoli sono stati condivisi su Facebook e portano il badge "fact checked". Joseph Mercola usa parte della sua ricchezza per finanziare altre organizzazioni anti vaccini.

Le serie tv dei no vax

Anche Andrew Wakefield è un nemico dei vaccini. Sostiene che questi farmaci alterano lo sviluppo neurologico dei bambini provocando l'autismo. È un filmmaker no vax che elogia i genitori che decidono di non vaccinare i propri figli e spesso promuove i propri lavori antiscientifici su Facebook e Instagram, dove ha quasi 90mila follower. Ty e Charlene Bollinger, marito e moglie ex istruttori di body building, hanno fatto carriera nel marketing di documentari a pagamento che diffondono disinformazione sui trattamenti contro il cancro e sui vaccini. Nel 2020 hanno prodotto una serie tv che collega falsamente Covid-19 alle cospirazioni del 5G e promuove la "vitamina C per via endovenosa" come modo per combattere il virus. Le docuserie prodotte dai Bollinger utilizzano uno schema di marketing di affiliazione, dove i partner promuovono le serie al proprio pubblico con post sui social media e ricevono una commissione sulle vendite che generano.

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Sherri Tenpenny è un medico osteopata, si autodefinisce "medico, oratore, educatore, consulente" e offre corsi a pagamento sull'attivismo contro i vaccini, promuovendo i suoi servizi attraverso una rete di account sui social media con 260mila follower. All'inizio di maggio 2021 ha tenuto un corso su Zoom dal titolo "Le iniezioni di Covid-19 possono farti ammalare… anche ucciderti". Ascoltare per qualche ora le sue falsità sui vaccini ha un costo di 200 dollari.

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A completare il quadro poco edificante degli influencer no vax che diffondono le loro bufale sui social ci sono Del Bigtree (presentatore tv anti vax con 360mila follower sui social), Larry Cook (amministratore di pagine Facebook no vax, sostenitore di Trump e delle teorie complottiste di QAnon) e Rashid Buttar. Quest'ultimo è un medico osteopata che ha promosso e venduto integratori spacciati come rimedi anti covid. Ha affermato sui social media che il coronavirus è un'arma biologica con collegamenti al 5G e che il vaccino potrebbe causare infertilità. Da marzo 2020 il suo canale YouTube è passato da 4.200 a mezzo milione di abbonati, prima di essere rimosso nel maggio scorso.

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