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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Da domenica mezza Italia arancione. Stato d'emergenza fino ad aprile

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge con le misure per il contrasto al Covid

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge con le misure per il contrasto al Covid.

Nel decreto viene prorogato lo stato d'emergenza fino al 30 aprile 2021 (il comitato tecnico scientifico aveva chiesto la proroga fino al 31 luglio, ma non è stato accontentato). E vengono cambiati, come annunciato, anche i criteri per passare dalla zona gialla a quella arancione: le regioni che si collocano dal punto di vista epidemiologico in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio più alto vengono inserite "in uno scenario di tipo 2 e con livello di rischio moderato".

Area bianca 

 Il nuovo decreto stabilisce anche una quarta area bianca, oltre a quella gialla, arancione e rossa: "L'area bianca - ha spiegato Speranza oggi alla Camera - si attiverà con un'incidenza di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti ed un Rt sotto il valore di 1". Ad oggi nessuna regione rientra nei parametri. Nella bozza del decreto invece si parla di un'incidenza dei contagi per due settimane consecutive inferiore ai 50 casi ogni centomila abitanti. In queste aree, in automatico, il decreto prevede che cessino di applicarsi le misure di restrizione previste. 

Zona arancione 

A chiarire il quadro sarà il report della cabina di monitoraggio, di cui si avrà una bozza già nelle prossime ore. L'arancione potrebbe essere assegnato a Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige. In questa fascia al momento ci sono già Calabria, Veneto, Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna. Toscana, Sardegna e Molise potrebbero rimanere in zona gialla. In Campania la curva dei contagi è stabile, ma De Luca ha più volte chila zona arancione per tutta Italia.

L'Ordinanza 

Le ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, entreranno in vigore però solo domenica 17 gennaio mente per sabato 16 l'ipotesi prevalente è che resti valida l'attuale colorazione. In attesa che il prossimo dossier sui territori finisca sul tavolo del ministro della Salute, è proprio quest'ultimo ad annunciare numeri per niente confortanti. Già nell'informativa alla Camera Roberto Speranza parla cifre in peggioramento. 

 "A livello nazionale - spiega - il tasso di occupazione delle terapie intensive torna ad attestarsi sopra la soglia critica del 30% e c'è un drammatico mutamento dell'indice di rischio attribuito alle Regioni: 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressione a rischio alto e una sola regione è a rischio basso".

 Il comunicato del consiglio dei ministri:

Il testo proroga, al 30 aprile 2021, il termine entro il quale potranno essere adottate o reiterate le misure finalizzate alla prevenzione del contagio ai sensi dei decreti-legge n. 19 e 33 del 2020. Il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Inoltre, dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure:

è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5.00 e le ore 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti;

qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia;

è istituita una cosiddetta area “bianca”, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Nelle medesime aree possono comunque essere adottate, con DPCM, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico.

In considerazione della necessità di agevolare l’attuazione del piano vaccinale per la prevenzione del contagio da COVID-19, in coerenza con le vigenti disposizioni europee e nazionali in materia di protezione dei dati personali, è istituita, una piattaforma informativa nazionale idonea ad agevolare, sulla base dei fabbisogni rilevati, le attività di distribuzione sul territorio nazionale delle dosi vaccinali, dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento. Inoltre, su istanza della Regione o Provincia autonoma interessata, la piattaforma nazionale esegue, in sussidiarietà, le operazioni di prenotazione delle vaccinazioni, di registrazione delle somministrazioni dei vaccini e di certificazione delle stesse, nonché le operazioni di trasmissione dei dati al Ministero della salute.

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