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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Montella

Discariche abusive a Montella, l'Asa scrive a Ministero della Transizione Ecologica, Regione e Prefetto

"Di recente, l’Associazione ha portato all’attenzione dell’amministrazione comunale di Montella e dell’ASL di Avellino la condizione di gravissimo degrado ambientale delle ex aree prefabbricati alla località Schito e Campo dei Preti"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'ASA (Associazione per la Salvaguardia dell'Ambiente) rivolta al Ministero della Transizione Ecologica, alla Regione Campania e alla Provincia di Avellino, inerente al degrado riscontrato nelle località Schito e Campo dei Preti a Montella.

L’ASA (Associazione Intercomunale per la Salvaguardia dell’Ambiente) è stata costituita in Montella (AV) nello scorso autunno con lo scopo dichiarato della tutela dell’ambiente e del territorio.

Nel corso della propria attività di vigilanza sulle problematiche ambientali, ha già avuto modo di portare all’attenzione sia delle pubbliche autorità (spesso distratte), sia dell’opinione pubblica, il vergognoso fenomeno dei tagli abusivi, anche di piante secolari, all’interno del Parco Regionale dei Monti Picentini.

Detta tematica, spesso sottovalutata e tollerata dalle amministrazioni locali e dallo stesso Ente Parco, ha incontrato il consenso e la solidarietà della stragrande maggioranza delle associazioni ambientaliste, quali GUFI, WWF, LIPU, CAI, ASOIM, ecc., che hanno congiuntamente sottoscritto un indignato documento di denuncia inviato non solo a codesto Ministero, ma anche al MIPAAF, alla Regione Campania, all’Osservatorio Regionale sulla Biodiversità, alla Soprintendenza Beni A.A.A.S. di Salerno e Avellino, all’Ente Parco dei Monti Picentini, alla Provincia di Avellino, ai Carabinieri Forestali e alla Procura della Repubblica di Avellino.

Tuttavia, nonostante il clamore suscitato dalla stampa (si vedano gli articoli pubblicati da La Repubblica, Il Mattino, Ansa, ecc.) nessun segnale sembra essere pervenuto da parte di chi ha il potere- dovere di vigilare sul patrimonio montano.

Di recente, l’Associazione, attraverso un dettagliato e documentato esposto, ha portato all’attenzione dell’amministrazione comunale di Montella e dell’ASL di Avellino, la condizione di gravissimo degrado ambientale delle ex aree prefabbricati alla località Schito e Campo dei Preti, le quali, seppur parzialmente sgombrate, sono state lasciate per anni in una vergognosa condizione di abbandono, che le ha viste trasformate nel tempo in vere e proprie discariche abusive, ricolme di rifiuti speciali e pericolosi. (Cfr. doc. 1 - nota ASA del 15.1.2022 e sollecito del 20.1.2022).

Benché le stesse fossero ancora abitate da non meno di sette famiglie, l’ASL di Avellino - Servizio di Prevenzione -, alla quale istituzionalmente è demandata proprio l’attività di prevenzione e di tutela della salute pubblica, ripetutamente investita dalla questione con documentato esposto, ha omesso di intervenire, trascurando di verificare lo stato dei luoghi e la condizione di pericolo per la pubblica e privata incolumità, e di adottare, conseguentemente, i doverosi provvedimenti.

Cosa ancora più grave, è rimasta finanche “insensibile” all’attenzione che la stampa ha costantemente dedicato alla vicenda.

L’amministrazione comunale, d’altro canto, pur avendo deliberato nel corso dell’anno 2020 di sistemare e recuperare dette aree, impegnando la considerevole somma di circa un milione di euro, asseritamente già disponibile, nulla o poco ha fatto finché gli impietosi riflettori della stampa non hanno gridato unanimemente allo scandalo. Inoltre, dapprima ha negato incredibilmente la sussistenza del problema attraverso pubblici comunicati e poi, nel corso del mese di febbraio u.s., alla luce delle prove schiaccianti di fotografie, interviste e riprese, pubblicate e mandate in onda, ha finalmente avviato una (lenta) opera di rimozione dei rifiuti, ma non di sistemazione e recupero delle aree stesse.

Al riguardo, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico del comune di Montella, riscontrando la sollecitazione dell’ASA con sua PEC del 16.2.2022, ha addirittura addebitato la responsabilità del ritardo alla Regione Campania, la quale, dopo circa due anni, non avrebbe ancora finanziato il progetto di sistemazione completa delle aree approvato dal comune di Montella. (Cfr. doc. 2 - nota Resp. UTC)

Allo stato, tuttavia, persiste una condizione di pericolo dovuta alla presenza di materiali pericolosi (eternit, lana roccia e cavi elettrici penzolanti ed ancora in tensione) esposti alle intemperie su di un’area accessibile a chiunque.

Poiché l’Associazione ritiene che la forza delle immagini sia più eloquente e potente di qualsiasi sforzo descrittivo, allega alla presente gli articoli più significativi che mostrano la condizione di pericoloso e intollerabile degrado umano e ambientale.

Con l’auspicio che le Autorità in indirizzo vogliano tempestivamente intervenire per quanto di loro competenza, ringrazia e porge distinti saluti.

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