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De Luca blocca l'asporto, Maurizio Grasso: "Ci eravamo organizzati, ci stanno distruggendo"

Il titolare di Paninoteca 141: "Se non si sospendono i canoni non ce la faremo"

C'era grande amarezza nel mondo della ristorazione campana per le ultime direttive del Governatore De Luca.  L'ordinanza firmata ieri sera dalla Regione Campania vietava l'asporto dal 4 maggio. A fronte della ripresa del take away consentito in tutta Italia in seguito al Dpcm di Giuseppe Conte, il presidente De Luca aveva optato per ulteriori restrizioni almeno fino al 10 maggio. Nella giornata di oggi il cambio di rotta, con l'asporto che riprenderà nella giornata di lunedì. 

De Luca cambia ancora idea, da lunedì 4 maggio sarà concesso l'asporto

Inevitabile il malcontento tra chi aveva iniziato a organizzarsi per la riapertura solo e soltanto per l'asporto e non per il delivery, permesso invece da lunedì senza restrizioni di orari e vincoli comunali. 

"De Luca ha bloccato l'asporto - esordisce Maurizio Grasso - Bastava fare una norma dove potevano stare in fila per il ritiro massimo due persone per volta con le relative distanze e gli altri ad aspettare in auto da soli. E invece ieri sera dopo che il sottoscritto aveva preso tutte le misure economiche per la riapertura, fatto ordini di materie prime arriva l'ordinanza". 

Il titolare di Paninoteca 141 a San Michele di Serino punta il dito contro la poca chiarezza del Governatore e le scarse misure economiche del Governo centrale in aiuto del settore. 

"Ci stanno distruggendo. Va bene stare chiusi, ma non senza garanzie. Lo Stato ha previsto delle misure economiche che al momento non sono ancora arrivate, parlo sia dei 600 euro nazionali, sia dei 2mila euro regionali. Soldi che quando arriveranno, se arriveranno serviranno a pagare il fitti, le tasse e le bollette. Poi dovremo riaprire, comprare nuovamente le derrate alimentari che abbiamo dovuto buttare e far fronte ad altre spese. Se lo Stato non sospende in canoni non credo potremmo riaprire con facilità".

Grasso infine ci tiene a precisare che il Delivery non risolve le finanze di nessuno, anzi sono più le spese che i guadagni. 

" Il delivery implica delle assunzioni di personale, inoltre avendo clienti da fuori è molto difficile avere a disposizione tre ore di tempo per la consegna e portare a termine il numero di consegne in un tempo idoneo. Per una paninoteca a mio avviso non conviene, con l'asporto magari avremmo potuto sopperire a qualche spesa, pur non essendo la soluzione". 

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