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Danni da cinghiali, approvata risoluzione al Senato: plaude Confagricoltura Avellino

Il Presidente di Confagricoltura Avellino, Angelo Frattolillo: "Era indispensabile un adeguamento delle politiche per una maggior tutela dell’attività agricola e dell’ecosistema”

Lo scorso 30 giugno, la Commissione Agricoltura del Senato ha approvato una importante risoluzione che, in 21 punti, impegna il Governo ad affrontare i danni causati all’agricoltura dall’eccessiva presenza della fauna selvatica. Su 13 punti il Governo ha già espresso il parere favorevole. Il dibattito in Commissione era iniziato ad ottobre 2019 e ha visto il susseguirsi di venticinque audizioni di altrettanti soggetti a vario titolo coinvolti nel problema.

La risoluzione impegna il Governo a "risolvere definitivamente" il problema dello squilibrio della fauna selvatica, ad attivare una cabina di regia "urgentemente" e ad istituire una banca dati dei danni causati ai cittadini e all’agricoltura.

Ampia l’analisi della risoluzione che individua anche le specie animali domestiche oggetto di maggiori predazioni da parte di fauna selvatica: bovini, equini, ovini, caprini, cani e animali da cortile. Ma la problematica si ripercuote su molteplici piani, a cominciare da quello economico-produttivo con un progressivo abbandono delle aree rurali. La presenza invasiva del lupo, ad esempio, sta provocando l’abbandono dell’alpeggio e di forma di allevamento allo stato brado, anche con rischi per la biodiversità esistente.

La presenza, ormai incontrollata e sempre più numerosa di questi animali, causa danni di carattere economico, per la distruzione di interi raccolti, significativi per i bilanci delle aziende. Ma non solo. Notevoli i danni anche alla sicurezza delle persone, a volte con conseguenze drammatiche, atteso che spesso branchi di tali animali, soprattutto cinghiali, vengono segnalati anche nei centri abitati. C’è poi un risvolto sanitario dato dall’eccessiva pressione della fauna selvatica nei territori rurali (ma anche in alcune aree urbane) che rappresenta un rischio in relazione al diffondersi di epizoozie come la peste suina africana (PSA). Alle gravi perdite di prodotto è connessa anche la complessa problematica della gestione del diritto al risarcimento dei danni patiti da agricoltori e allevatori: finora le politiche degli indennizzi si sono rivelate insufficienti. Tutti problemi che ben conoscono gli imprenditori agricoli della provincia irpina, dove ormai questi animali (soprattutto cinghiali) si possono incontrare in qualsiasi ora del giorno e che hanno sperimentato a loro spese la difficoltà per cercare di arginane i danni.

Il Presidente di Confagricoltura Avellino, Angelo Frattolillo, si è detto convinto che la risoluzione del Senato produrrà gli effetti sperati. “Era indispensabile – a parere di Frattolillo - un adeguamento delle politiche per una maggior tutela dell’attività agricola e dell’ecosistema”. La Confederazione agricola esorta il Governo a programmare piani faunistici puntuali che consentano un equilibrio tra attività agricole, biodiversità, salute e sicurezza pubblica, in linea con quanto previsto dalla UE, per una prevenzione più efficace. “Si chiede – aggiunge Frattolillo - omogeneità a livello nazionale, semplificazione nelle procedure di quantificazione dei danni diretti e indiretti e maggiori risorse per il risarcimento degli agricoltori colpiti dal fenomeno”.

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