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Crollo dell'Annunziata, presentata interrogazione parlamentare

In data 28 gennaio 2022 si è verificato un crollo nella basilica paleocristiana dell'Annunziata a Prata di Principato Ultra (Avellino), testimonianza unica dell'epoca paleocristiana e bizantina che risale all'epoca delle persecuzioni cristiane

Porta la firma di Cosimo Sibilia, deputato di Coraggio Italia, l'interrogazione al Ministro della Cultura Dario Franceschini relativamente il crollo che il 28 Gennaio ha seriamente danneggiato la Basilica dell'Annunziata di Prata di Principato Ultra (AV), testimonianza unica dell’epoca paleocristiana e bizantina in Campania e a cui sono annesse delle catacombe datate tra il II e il III secolo d.C.

L'interrogazione, coordinata con il consigliere comunale di Prata P.U. Antonio Blasi, focalizza l'attenzione sulla «Conferenza di Servizi (del 24 Febbraio ndr) con gli enti e i soggetti interessati da cui sarebbe emersa l'impossibilità da parte del Ministero della Cultura di farsi carico degli interventi necessari a rimettere in uso la Basilica» e chiede al Ministro se «intenda attivare, per quanto di competenza e con la massima urgenza, le procedure e gli interventi necessari per il ripristino della basilica, la quale rappresenta un tesoro inestimabile del patrimonio artistico e culturale irpino nonché una rilevante testimonianza dell'epoca paleocristiana in Campania, in Italia e nel mondo».

A seguito del crollo, la Basilica, la cui proprietà è della Curia di Avellino ed è sottoposta a vincolo della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino, è stata chiusa al pubblico. 

Il testo dell'interrogazione 

Sibilia — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che: in data 28 gennaio 2022 si è verificato un crollo nella basilica paleocristiana dell'Annunziata a Prata di Principato Ultra (Avellino), testimonianza unica dell'epoca paleocristiana e bizantina che risale all'epoca delle persecuzioni cristiane;

annesse alla basilica sono presenti delle catacombe, rifugio dei primi cristiani, datate tra il II e il III secolo d.C. e all'interno vi si trovano affreschi di epoca bizantina più tarda e risalenti al VI-IX secolo d.C.

i danni architettonici verificatisi a seguito del crollo del costone tufaceo nell'ipogeo della basilica sono ingenti;

la proprietà della basilica è della curia di Avellino ed è sottoposta a vincolo dalla Soprintendenza di Avellino;

la basilica, fino al momento del crollo, è stata regolarmente aperta al pubblico, luogo di celebrazione di matrimoni per fedeli provenienti da tutto il territorio nazionale nonché meta per gli appassionati di cultura storica, archeologica e religiosa;

la stessa, nel 2000, è stata sito del Grande Giubileo;

a seguito dei succitati eventi, la Soprintendenza è intervenuta tempestivamente per mettere in sicurezza il luogo da ulteriori danni che si sarebbero potuti verificare a seguito di ulteriori crolli e ad affidare lo studio geologico, idrogeologico e geotecnico del fenomeno di dissesto del costone tufaceo che ha interessato la parte ipogea della Basilica;

in data 24 febbraio 2022, si è svolta la Conferenza di servizi con gli enti e i soggetti interessati da cui sarebbe emersa, a quanto consta all'interrogante, l'impossibilità da parte della proprietà e del Ministero della cultura di farsi carico degli interventi necessari a rimettere in uso la basilica:

se il Ministro interrogato intenda attivare, per quanto di competenza e con la massima urgenza, le procedure e gli interventi necessari per il ripristino della basilica, la quale rappresenta un tesoro inestimabile del patrimonio artistico e culturale irpino nonché una rilevante testimonianza dell'epoca paleocristiana in Campania, in Italia e nel mondo.

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