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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Covid, da oggi nuove regole per la gestione dei casi positivi nelle scuole

Il ministero dell'Istruzione ha inviato alle scuole il protocollo con le nuove indicazioni che prevedono, tra le altre cose, che la quarantena scatti in automatico solo in base a un piccolo focolaio con tre casi in una classe

Scattano oggi, lunedì 8 novembre, le nuove regole per la gestione dei casi positivi al Covid-19 a scuola, con l'obiettivo di mantenere il più possibile le lezioni tra i banchi in presenza, scongiurando la didattica a distanza. Il ministero dell'Istruzione ha inviato alle scuole il protocollo con le nuove indicazioni che prevedono, tra le altre cose, che la quarantena scatti in automatico solo in base a un piccolo focolaio con tre casi in una classe.

Il nuovo protocollo per la gestione dei casi positivi nelle scuole

Nello specifico, il protocollo prevede provvedimenti di responsabilità dell'autorità sanitaria diversi a seconda della fascia d'età degli alunni e dello status vaccinale. In presenza di un caso positivo, i compagni di classe faranno un test il prima possibile, definito "T0". Se il risultato è negativo si potrà rientrare a scuola, e poi uno dopo 5 giorni. Nel caso di due positivi i vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi faranno la sorveglianza con testing, mentre i non vaccinati faranno la quarantena. Nel caso di tre positivi, invece, andrà in quarantena tutta la classe.

Il preside sospende "in via eccezionale e urgente" le lezioni nel caso in cui le autorità sanitarie "siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente". Ma agirà in base ad una serie di indicazioni predeterminate, dettate dalla specifica circolare: informa la Asl, individua i "contatti scolastici" e per loro sospende temporaneamente le lezioni, "trasmette ai contatti scolastici le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal Dipartimento di prevenzione della Asl" e "segnala al Dipartimento di prevenzione i contatti scolastici individuati". I dati sui vaccinati non sono nella disponibilità della scuola e "quindi non vanno trattati".

Un caso ancora diverso è quello dei servizi dell'infanzia: per i più piccoli è previsto un test subito e una quarantena di dieci giorni, al termine della quale dovranno effettuare un test. Per i loro insegnanti la valutazione è in carico alle autorità sanitarie (dipende dal tempo di permanenza nella stanza e dal contatto diretto con il caso positivo).

È solo in parte soddisfatto il presidente dell'Associazione presidi (Anp), Antonello Giannelli, tra i primi a sollevare obiezioni: "Prendiamo atto del supporto operativo fornito per adempimenti che, ribadiamo, non rientrano nelle prerogative dei dirigenti scolastici" e il ministero "non può limitarsi a fornire indicazioni e continuare a non avere consapevolezza della gravità della situazione". "I dirigenti scolastici - aggiunge Giannelli - continuano a garantire l'esercizio del diritto allo studio nonostante dispongano di risorse umane inadeguate nel numero e, spesso, nella preparazione professionale".

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