rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

Covid, indice Rt a 1,18: l'incidenza cresce e tocca quota 176

Ecco i dati del monitoraggio della cabina di regia di oggi, 10 dicembre, comunicati dall'Istituto superiore di sanità

L'Italia potrebbe essere ancora più in zona gialla a ridosso del Natale. La crescita dei contagi e la pressione sugli ospedali - con l'incremento dell'occupazione dei posti letto da parte di persone positive al Covid-19 - rischiano infatti di far aumentare il numero di regioni che potrebbero cambiare colore nelle prossime settimane, da lunedì 13 e poi da lunedì 20 dicembre. Due regioni potrebbero finire in zona gialla già tra poche ore: la Calabria e la provincia autonoma di Trento. La prima ha superato i parametri delle aree mediche e delle terapie intensive, mentre in Trentino le rianimazioni e i reparti di area medica si trovano sul filo delle soglie stabilite dagli esperti per definire il livello di rischio.

Nulla è ancora ufficiale, però: decisivo sarà il consueto monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, atteso oggi. Ci sono altri territori che superano o si avvicinano ai limiti che segnano il passaggio di fascia di rischio covid: a sancirlo, in questo caso, potrebbe essere il monitoraggio di venerdì prossimo, 17 dicembre. Andiamo con ordine.

Zona gialla a Natale: le sette regioni a rischio

Nel bollettino covid di ieri sono state cinque le regioni sopra quota mille nuovi contagiati: Veneto (+1.928 casi con tasso 5,3% calcolato su 36.256 test), Emilia-Romagna (+1.656 casi con tasso 7,7% su 21.507 test), Lombardia (+1.486 casi con tasso 3% su 50.122 test), Lazio (+1.376 casi con tasso 5% su 27.201 test) e Piemonte (+1.215 casi con tasso 2,5% su 48.798 test). L'abbandono della zona bianca e l'ingresso in zona gialla si verifica quando l'incidenza dei contagi supera i 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica di pazienti Covid-19 supera il 15% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva supera il 10%. Queste tre condizioni devono verificarsi contemporaneamente.

Il Friuli-Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano sono già in zona gialla da qualche giorno. Entro Natale, se i numeri dovessero continuare ad aumentare, potrebbero raggiungerle anche Lazio, Liguria, Marche, Veneto, Valle d'Aosta. Come detto all'inizio, Calabria e provincia autonoma di Trento rischiano invece di finire nell'area a minori restrizioni (zona gialla) già da lunedì prossimo, 13 dicembre. In totale, dunque, sono sette le regioni a rischio.

L'incidenza cresce e tocca quota 176. Rt in discesa a 1,18

Secondo i dati del monitoraggio della cabina di regia di oggi, comunicati dall'Istituto superiore di sanità, l'incidenza settimanale dei casi positivi a livello nazionale continua ad aumentare: 176 per 100mila abitanti (3-9 dicembre 2021), contro 155 per 100mila abitanti della scorsa settimana (26/11-2/12). Nel periodo 16 novembre-29 novembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,18 (range 1,06-1,24), leggermente in diminuzione rispetto alla settimana precedente (quando era pari a 1,20), ma al di sopra della soglia epidemica.

Nell'ultima settimana di monitoraggio, 20 regioni risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Una regione (Molise) è classificata a rischio basso. Dodici regioni riportano un'allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. 

Dove crescono i ricoveri

Dall'ultimo bollettino del 9 dicembre di Agenas, l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva a Trento ha registrato un balzo del 4%, arrivando al 17%. Alte percentuali che superano la soglia del 10% sono in Friuli-Venezia Giulia che si trova al 14%, in Liguria al 13%, nel Lazio, nelle Marche e in Veneto, tutte e tre al 12%, in Calabria all'11%. Per quanto riguarda la soglia dell'area medica, a superare il 15% è il Friuli-Venezia Giulia con il 23%, la Valle d'Aosta con il 24%, la provincia autonoma di Bolzano con il 19% e la Calabria con il 17%.

colori regioni italiane natale-2

Riguardo al tasso di occupazione dei posti letto a livello nazionale, l'Italia registra l'11% in area medica e il 9% in area critica, ma con notevoli differenze regionali. Le terapie intensive sono in crescita in Abruzzo (6%), Campania (5%), Lazio (12%), provincia autonoma di Trento (17%) e Piemonte (7%). Sono invece in calo in Friuli-Venezia Giulia (14%) e Umbria (8%). In area medica si osserva una crescita dell'occupazione dei posti letto in Calabria (17%), Liguria (14%), Marche (12%) e Valle d'Aosta (24%). Scende in Friuli-Venezia Giulia (23%), Molise (7%), nella provincia autonoma di Bolzano (19%) e in Veneto (12%).

Cosa cambia tra zona bianca e zona gialla

La principale differenza tra zona bianca e zona gialla riguarda l'utilizzo della mascherina, che nel secondo caso è obbligatoria anche nei luoghi all'aperto oltre che al chiuso. Con l'introduzione del super green pass, invece, cambiano le regole soprattutto per i non vaccinati. Da lunedì 6 dicembre in zona bianca e gialla l'accesso a ristoranti al chiuso, cinema, teatri, stadi e altre attività è riservato solo a coloro che sono in possesso della certificazione verde rafforzata, ottenibile solo dai vaccinati o guariti dal covid. Inoltre, il green pass "base" ottenuto anche con un tampone è obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, per utilizzare il trasporto pubblico locale, i mezzi di trasporto regionali e interregionali e per soggiornare negli alberghi.

Leggi la notizia su Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Covid, indice Rt a 1,18: l'incidenza cresce e tocca quota 176

AvellinoToday è in caricamento