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2 Novembre, Vescovo Aiello: "Si impara a morire solo se si vive con gioia"

Le parole del Vescovo durante la Santa Messa che si è tenuta questa mattina presso la Chiesa Madre del Cimitero di Avellino per rendere omaggio ai defunti

Oggi, 2 novembre, in tutta Italia si commemorano i defunti. In molti, credenti e no, faranno visita ai loro cari scomparsi nei cimiteri.

Ad Avellino, la cerimonia ha avuto luogo nel Cimitero dove, in presenza delle autorità, si è tenuto lo schieramento del reparto di formazione in armi e a seguire sono stati onorati i caduti con la deposizione di una corona di fiori. Successivamente, nel piazzale antistante la Chiesa Madre del Cimitero, il Vescovo Arturo Aiello ha celebrato la Santa Messa.

Vescovo Aiello: "Siamo chiamati alla speranza in Gesù"

"Siamo chiamati alla speranza. Quella speranza che nella seconda lettura Paolo ci ha assicurato che non delude. Qual è questa speranza? Non è una teoria, non è una filosofia. E' una persona e si chiama Gesù di Nazareth ed è lui che vogliamo annunciare in questo luogo che sembra essere la reggia della morte e che, invece, alla luce della nostra fede, diventa la reggia della vita - dice il Vescovo Aiello - di una vita eterna, gioiosa, senza problemi così come inutilmente noi la cerchiamo in questo spazio e in questo tempo, oggi resi ancora più brevi dalla corsa forsennata alla quale siamo lanciati, a volte con la difficoltà a fermarci e a pensare, così come le tombe oggi ci invitano a fare".

L'appello: "Fermatevi perchè stiamo correndo forsennatamente verso la morte"

"A ciascuno di voi vorrei dire di fermarsi perchè stiamo correndo forsennatamente verso la morte. Perchè fermarci? La vita umana, almeno quella che conosciamo, quella che è qui, è già di suo breve ma rischia di esserlo ancora di più perchè non abbiamo più l'attitudine a fermarci. Queste lapidi e questi viali dove dovremmo tornare non solo il 2 novembre ma ogni qualvolta dobbiamo prendere decisioni importanti, sono pullulanti di vita, ricordi, volti e soprattutto di voci perchè i morti parlano per chi li sa ascoltare. Tanto è vero che noi ricordiamo sempre le frasi che dicevano i nostri defunti e questo audio che continua e ha un eco profonda nel nostro cuore".

"Questa vita è una sorta di allenamento alla morte"

"I nostri defunti ci parlano della brevità della vita ma non in senso pessimista, anzi nel senso dell'opportunità. Ci dicono: 'Guarda che la vita nella quale sei ancora inserito, quella dove eravamo anche noi un tempo, è una grande opportunità per l'eternità che non va tenuta per sè ma spalmata negli affetti, nelle relazioni, nel lavoro perchè ti è chiesto di lasciare questa terra in una maniera più bella di quanto tu l'abbia trovata. Il nostro compito è, anche senza mezzi, quello di trasformare questo deserto in giardino. Un compito civile che riguarda l'umanità. I morti ci dicono 'impara a morire' perchè, sapete, questa vita è una sorta di allenamento alla morte. La morte e il morire appartiene a noi, non ai morti. Anche il Covid e la guerra ci hanno insegnato a morire, anche un tramonto o una lettera d'addio" continua il Vescovo.

"Si impara a morire se si è vissuto con gioia"

"Si impara a morire solo se si è vissuto con gioia, se non ci si è lasciati prendere da tante apprensioni che ci tolgono il gusto della vita. I nostro morti ci dicono di essere forti, di rinfrancare il nostro cuore e sperare nel Signore perchè non tutto finisce ma tutto comincia e si trasforma. Ricominceremo una nuova storia d'amore dall'inizio e, a differenza di quella che abbiamo vissuto qui tra tante restrizioni e prove, è con un lieto fine".

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