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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Classifica dell’informazione online: in aprile Repubblica, Citynews e CorSera in testa

Lo confermano i dati sull’audience forniti da comScore, multinazionale statunitense delle misurazioni su Internet

In aprile l’informazione online sconta il generalizzato calo di interesse dei lettori rispetto a marzo, quando le elezioni politiche avevano fatto impennare il numero delle visite ai siti dei giornali. Lo confermano i dati sull’audience forniti da comScore, multinazionale statunitense delle misurazioni su Internet. 

Repubblica si conferma saldamente al primo posto con oltre 23 milioni di visitatori unici, malgrado un calo del 7% rispetto a marzo. Il Corriere della Sera, in calo del 14%, perde invece la seconda posizione, conquistata di misura da Citynews (20 milioni 670mila visitatori contro i 20 milioni 488mila del Corriere). Un risultato che premia il lavoro condotto in questi anni dal gruppo di Luca Lani e Fernando Diana, che oggi conta 45 quotidiani locali online in altrettante città, più la testata nazionale Today.it e quella internazionale Europa.Today.it, per un totale di 250 giornalisti tra dipendenti e freelance.

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Seguono al quarto posto TgCom24, il giornale online di Mediaset diretto da Paolo Liguori; al quinto il femminile di Mondadori, Donna Moderna, con i siti del suo network; al sesto Fanpage della napoletana Ciaopeople Media Group. Settima si piazza La Gazzetta dello Sport di Rcs, seguita dal Fatto Quotidiano diretto da Peter Gomez. Al nono posto i 13 quotidiani locali del Gruppo Espresso (Gedi); al decimo l’Huffington Post, il giornale online diretto da Lucia Annunziata.

Sui 60 siti considerati nella nostra classifica sono solo 16 quelli che in aprile hanno visto crescere i propri visitatori rispetto al mese precedente. Si sono distinti in particolare i siti sportivi, sulla spinta del campionato di calcio giunto alle sue fasi finali: SkySport HD è cresciuto del 21%, TuttoSport del 18%, il Corriere dello Sport del 13%, Calciomercato dell’11%.

Quasi tutti gli altri media online vedono invece diminuire i propri visitatori unici. In particolare sono penalizzati i giornali più schierati politicamente e i siti che seguono più da vicino gli eventi politici a registrare le perdite maggiori. Il che si spiega, come già detto, con il calo di interesse dei lettori rispetto al periodo pre elettorale. Ma c’è da tener conto anche del fatto che aprile ha un giorno in meno rispetto a marzo.

La prima riga della tabella indica l’audience totale di Internet in Italia: 37 milioni 807mila visitatori unici nel mese. Repubblica.it con i suoi 23 milioni 596 visitatori, ha quindi una reach del 62%, cioè raggiunge il 62% degli utenti totali.

Le ultime due colonne indicano il numero dei visitatori da pc (desktop) e quelli che accedono da smartphone o tablet. Come si vede i device mobili sono di gran lunga quelli più utilizzati per navigare sul web.

Le rilevazioni di comScore prevedono l’integrazione dei dati sugli utenti raccolti a partire da un campione di panelisti reclutati online (2 milioni di utenti in 171 Paesi), con i dati censuari server-centric rilevati mediante un tag inserito sulle pagine web e le altre entità online non solo dai clienti di comScore, ma anche da molti altri editori che, pur non essendo clienti, vogliono essere presenti nelle sue rilevazioni.
Alcuni editori non taggano i propri siti (è il caso ad esempio del Sole 24 Ore e del Fatto Quotidiano); i loro dati possono essere quindi sottostimati. Inoltre, come si spiega nelle note, le stime sono condizionate dal livello di taggatura adottato: property con livelli di taggatura diversi misurano infatti perimetri diversi. I tag di comScore consentono di misurare anche il traffico in-app browsing e quello relativo ai contenuti distribuiti su piattaforme terze, come Google Amp e Facebook Instant Articles.

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