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Sabato, 20 Aprile 2024
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Chiusura asilo nido comunale, monta la protesta: "Il pre-dissesto non può colpire chi è in difficoltà"

Sindacati ed altri movimenti scatenati contro la decisione del Commissario prefettizio Giuseppe Priolo

La chiusura dell'asilo nido comunale disposta dal commissario prefettizio Giuseppe Priolo, nell'ambito delle misure di accompagnamento del piano di rientro del Comune di Avellino, sta portando a numerose proteste. Dopo un primo comunicato di aprile (a decisione appena presa), Funzione Pubblica CGIL è tornata ad "attaccare" il Comune su tale decisione, spiegando come nulla è stato fatto per rilanciare servizio e struttura. A dar man forte a questa protesta anche il gruppo APP (Avellino Prende Parte) che ha reso note le sue ragioni nel seguente comunicato.

"Non si può deliberare su un servizio pubblico essenziale come un asilo nido comunale basandosi solo ed unicamente su ragioni economiche. Rispondiamo all'appello della Funzione Pubblica Cgil Avellino dichiarando che per noi non si privatizzano i servizi pubblici, anzi si rafforzano provando a rispondere ai bisogni dei cittadini e delle famiglie di Avellino attuando i diritti garantiti dalla Costituzione.

È evidente la contingenza di un predissesto, i limiti che ne derivano e gli inevitabili problemi economici che conseguono. Allo stato attuale però il livello di welfare in città è già ridotto oltre i minimi accettabili dalla decenza. Non è questa la strada da perseguire, il pre-dissesto non può colpire chi è in difficoltà, chi ha meno, chi ha bisogno dei servizi pubblici essenziali, quelli a cui un'amministrazione pubblica dovrebbe essere più vicina.

È necessario predisporre tutti gli strumenti necessari a garantire la massima efficienza del servizio offerto così da coprire i costi senza dover interrompere le attività del nido che risultano fondamentali per i cittadini che già versano in condizioni economiche precarie, tutelando anche i lavoratori del settore.

Dialogare con le famiglie, individuare insieme la strategia per permettere il mantenimento del nido, valutare gli errori e gli sprechi precedenti, incentivarne la fruizione. Il nodo è la programmazione al fine di ridurre l'impatto economico che ne deriva e migliorarne l'offerta. Il salvataggio dell’asilo passa necessariamente per una razionalizzazione della intera spesa comunale in modo da reperire risorse per i servizi sociali aggredendo quelle parti di spesa corrente ancora troppo opache.

Chiunque siederà nel consiglio comunale ha l'obbligo di farsi carico di questa istanza, non è tagliando sui servizi sociali che si riempiranno le casse di un comune in predissesto. Da questa situazione si può uscire solo come città, forti di una comunità stabile, che guarda avanti e pensa alle sue fasce più deboli difendendo i suoi servizi pubblici essenziali. Per questo chiediamo che tutta la coalizione di cui facciamo parte si dichiari a favore della difesa e del potenziamento dei servizi pubblici a cominciare dagli asili nido."

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