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Cgil Avellino: "A tutto gas nella direzione sbagliata, contro le bufale del fossile e nucleare"

La nota della segreteria generale: "Il governo dei 'migliori' si attivi su questi temi"

La CGIL di Avellino aderisce alle manifestazioni, indette nelle varie regioni a vari livelli sulla base delle indicazioni e del progetto nazionale, convocate per domani da tante associazioni ambientaliste e comitati con la definizione di “A tutto gas nella direzione sbagliata, contro le bufale del fossile e nucleare.”

La CGIL di Avellino, nel solco delle svariate iniziative per lo sviluppo sostenibile e per la tutela del territorio per un reale e concreto avvio della transizione energetica verso le fonti rinnovabili, continua la battaglia per un eolico sostenibile e non selvaggio, per lo sviluppo e il rafforzamento dell’idroelettrico più che dell’agrivoltaico agricolo. Di fatto ritenendo, in larga parte, condivisa la piattaforma di convocazione delle assemblee e manifestazioni per un PNRR che realmente sviluppi le fonti rinnovabili, per questo aderiamo alle iniziative.

La transizione oltre le fonti fossili è fondamentale per l’Italia, un  paese energivoro e che di fatto dipende dall’estero per l’approvvigionamento delle materie energetiche fossili e fortemente impattanti a livello di inquinamento. Per cui lo sviluppo dell’idrogeno verde, dell’eolico marino o da maree serve quanto prima, non è proponibile il nucleare mentre si deve puntare anche all’idrogeno verde per la mobilità. In Irpinia dobbiamo  puntare sulle energie alternative anche per “l’alimentazione” della costituenda piattaforma logistica della Valle Ufita.

La Cgil di Avellino ha espresso, da tempo e con chiarezza, una posizione favorevole alle rinnovabili sostenibili e non “selvagge” come invece è accaduto con l’eolico o potrebbe accadere con l’agrivoltaico sostitutiva delle colture cerealicole e agroalimentari. In sostanza riteniamo fondamentale sviluppare azioni concrete sul risparmio energetico, l'idroelettrico, l'eolico marino e quant'altro. Così che diventi dirimente  lo sviluppo sostenibile e il supporto alle comunità energetiche. In questo senso, il bonus 110 per cento sugli edifici realmente fatto è controllato così come il Reddito energetico, come reale e concreto avvio alla transizione energetica, che supporti l’occupazione e contrasti il populismo facile a farsi sui costi energetici e sulle bollette che vanno in danno ai cittadini più poveri ma anche alle aziende.

Il governo dei “migliori” si attivi su questi temi, sia reale spazio al protagonismo democratico dei sindacati, delle associazioni e delle persone e non sia succube delle lobby dell'Energia.

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