Pnrr, scuola, sanità e trasporti: la Cgil Avellino e il valore dei servizi pubblici
Il resoconto del confronto di oggi all'ex Carcere Borbonico. Fiordellisi: "Immaginare che tutto si faccia per decreto non ci convince: bisogna sempre tenere la guardia alta e mantenere in piedi i protocolli di sicurezza"
La Cgil di Avellino, con le categorie dei settori pubblici e della scuola, Flc Cgil e Funzione pubblica Fp Cgil, in vista del rinnovo Rsu in tutti i settori delle amministrazioni pubbliche, ha previsto un confronto con le segretarie generali Flc Erika Picariello, Fp Cgil Licia Morsa, con lavoratrici e lavoratori dei settori interessati.
Fiordellisi: "Abbiamo lanciato l'allarme: dal 2024 riduzione di spese per sanità e scuola"
Presente, all'incontro di oggi, il segretario generale della Cgil Avellino, Franco Fiordellisi: "Per decreto, sembra che siamo usciti dall'emergenza, ma di fatto abbiamo e continuiamo, almeno in Irpinia, ad avere dei grossi tassi di positività, di persone che non solo sono positive al Covid, ma hanno anche sintomi. Quindi, c'è sempre questo ragionamento estremamente delicato tra coloro che sono sintomatici e coloro che sono asintomatici. Immaginare che tutto si faccia per decreto non ci convince: bisogna sempre tenere la guardia alta e mantenere in piedi i protocolli di sicurezza che abbiamo fatto in piena emergenza. Rivendichiamo, inoltre, la partecipazione attiva a tutti i livelli".
Sulla scuola: "Al di là della questione trasporti, per i quali sembra siano state lasciate di nuovo le corse aggiuntive, temiamo che nella scuola si scateni un problema con il rientro di persone fragili o non vaccinate. Bisognerà vedere anche dove adibirlo, sapendo che ci sono intere classi con bambini che risultano essere di nuovo positivi e le opere che chiedevamo di includere nel Pnrr, quali ventilazione forzata e miglioramento delle condizioni delle classi non ci sono. Addirittura, il personale che ha dato una mano per andare avanti sia nella sanità che nelle scuole corre il rischio di essere estromesso. Non solo sono stati a disposizione della collettività, oggi vengono anche trattati come dei reietti. Questo è un altro grande problema. Siamo molto preoccupati, perché il potenziamento dei servizi, per quello che si era ventilato durante il periodo Covid, è stato aleatorio, con tutte le difficoltà del caso. Noi già abbiamo lanciato l'allarme, in occasione dell'ultimo aggiornamento del documento economico-finanziario: è già chiaro che, a partire dal 2024, ci sarà una riduzione di spese e risorse verso i servizi, sia per la sanità che per la scuola. E questo ci preoccupa tantissimo. E le aree che dovrebbero utilizzare adeguatamente il Pnrr per ridurre le disuguaglianze, cioè quelle del Mezzogiorno, rischiano di fare delle opere infrastrutturali, come gli asili nido, area in cui siamo molto indietro, senza lavoro e senza personale all'interno di queste strutture. Siamo come il cane che si morde la coda: servirebbe un ragionamento ampio importante per avere servizi degni di questo nome nelle aree interne e, soprattutto, per creare buone occupazioni affinché vi sia un volano che si autoalimenta".
Sui trasporti: "Non dico che siamo tagliati fuori. Ci sono delle attività che, già quando fu fatto l'investimento dell'elettrificazione della tratta Salerno-Avellino-Benevento, dovevamo continuare a seguire: a noi non interessa arrivare a Salerno perché non è la città capoluogo di regione. Forse è aspettativa di qualcun altro che lo diventasse, ma per noi non lo è. Dobbiamo trovare le risorse per collegarci direttamente su ferro anche a Napoli. Ora, se si riuscirà a fare, come stiamo chiedendo da tempo, questa bretella di Codola, saremo collegati direttamente. Ma non è solo una questione di collegamenti: bisognerà capire anche quante corse dirette o, al massimo, con un paio di fermate verranno effettuate per arrivare a Napoli. Riteniamo, per come è la morfologia del territorio, che il collegamento per Napoli non vada necessariamente fatto su gomma, ma serve anche su ferro, laddove su gomma potrebbe consentire meglio il collegamento con le aree interne. Quindi, ci vuole un'attività intermodale rispetto a queste cose. La stazione di Avellino potrebbe diventare addirittura epicentro, e non periferia, se si definiscono queste attività".
Picariello: "Ci piacerebbe che alcune questioni riguardanti l'Irpinia venissero affrontate più politicamente e meno burocraticamente"
Erika Picariello, segretaria generale Flc Cgil Avellino, sottolinea, nell'ambito delle scuole, che: "Dal 1° aprile, una serie di restrizioni vengono meno. La valutazione in termini di responsabilità, per quanto concerne la sicurezza, è tutta in capo al dirigente scolastico che potrà valutare, ad esempio, se regolamentare le attività didattiche in presenza, oppure fare marcia indietro rispetto allo sdoppiamento delle classi. In realtà, quello che invece si nota come clima, nelle scuole, è fondato su malumore, legato alla querelle vaccinati e non vaccinati, che sarebbe stata superata, e non avrebbe diviso il personale, se il Governo avesse inteso di procedere con una norma primaria. Questo avrebbe consentito di incanalare le vaccinazioni all'interno di un percorso molto meno accidentato. Ovviamente, anche se talune restrizioni vengono meno e gli orientamenti sono chiari, l'attenzione nei confronti dei servizi pubblici essenziali è massima, abbiamo condizioni di classi numerose".
Sui trasporti scolastici: "Venute meno le risorse a livello nazionale e regionale, chiaramente si è fermata la possibilità di avere corse sfalsate. Questo incide molto sulle scuole in termini di organizzazione oraria, ragion per la quaele c'è stato un tavolo che ha rappresentato un passo indietro rispetto alla nota del Provveditore. Chiunque lavora nel mondo della scuola, qualunque ruolo abbia, non vede l'ora di tornare alla normalità. Attendiamo di capire quali saranno le risorse organiche per il prossimo anno e vorremmo capire anche quali saranno le intenzioni future sulla rete scolastica. Ci piacerebbe che alcune questioni riguardanti l'Irpinia venissero affrontate più politicamente e meno burocraticamente".
Prof. Ricci: "Nulla vieta che, tra vent'anni, lo stesso capoluogo di provincia sia un borgo"
Il docente Paolo Ricci, professore ordinario all'Università Federico II di Napoli, pone l'accento sulla questione legata al Pnrr: "Stiamo vivendo tutti una grande fase di transizione progettuale e delle idee. Dobbiamo soltanto fare in modo che, da questa grande progettazione legata al Pnrr, si arrivi a una realizzazione. I tempi sono lunghi e le risorse sembrano tante, ma non saranno tantissime, e dobbiamo fare in modo che la narrazione prevalente diventi anche realtà, nei nostri territori come in tutto il resto del Paese".
Come ripartono sanità e scuola dopo il Covid? "Gli ultimi dati non sono confortanti, nel senso che nonostante tanti investimenti nel periodo dell'emergenza, i servizi della sanità in generale sembrano non restituire un quadro incoraggiante. Questo dovuto a varie ragioni: in parte al turnover, dovute a certe specializzazioni che mancano nel quadro generale del sistema sanitario nazionale e regionale. Quindi dobbiamo sperare, ancora una volta, che le risorse del Pnrr, che sono una delle sei missioni dedicate alla sanità, facciano garanzia e si recuperi tutto il terreno perso in questi anni. La scuola non è soltanto edilizia, non è soltanto migliorare gli ambienti: è anche quello, ma riguarda anche la centralità della persona, degli studenti e del corpo docenti. Anche qui, vi è stato un certo fenomeno di narrare concetti come merito e centralità della scuola, a cui però non ha fatto seguito una politica davvero entusiasmante per la scuola italiana".
Sui trasporti: "La questione è infrastrutturale, ma non solo. Alcune cose sono cicliche, appartengono a numeri e grandezze che non riusciamo a controllare. Nulla vieta che, tra vent'anni, lo stesso capoluogo di provincia sia un borgo. Quindi è difficile anche fare delle previsioni. Bisogna capire quali sono i poli, i centri che aggregano e dare ragione di queste aggregazioni. Noi abbiamo sempre immaginato Avellino come un'isola un po' felice, un po' solitaria, soprattutto fino a vent'anni fa. Noi dobbiamo capire più l'importanza di collegarci a città come Napoli, che potrebbe invece avere, sotto il profilo dello sviluppo, delle grandi aspirazioni".