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Abbazia di Montevergine, una devozione lunga 900 anni: "Onoriamo la bellezza di questo luogo e la natura dell'Irpinia"

Nove secoli di storia, arte e cultura che hanno arricchito il patrimonio benedettino e la comunità del Partenio. Il messaggio di pace del Cardinale Parolin: “Le diversità siano fonte di ricchezza e non di conflitto”

Si aprono oggi le celebrazioni del novecentenario dell’Abbazia di Montevergine, fondata da San Guglielmo da Vercelli che arrivò sul monte nel 1118 e dove, di lì a pochi anni, tra il 1123 e il 1124 venne edificato un monastero, divenuto nel corso del tempo uno dei luoghi di culto più importanti del Sud Italia. Nove secoli di storia, arte e cultura che hanno arricchito il patrimonio benedettino e la comunità del Partenio. Un evento che ha visto non soltanto la partecipazioni dei sindaci irpini, ma anche delle tante associazioni, delle forze dell'ordine, delle autorità e, sopratutto, di tantissimi bambini. 

Questa mattina, ad inaugurare lo speciale Anno Giubilare Verginiano, indetto dall’Abate di Montevergine Padre Riccardo Luca Guariglia con il permesso della Santa Sede, il segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, nominato da Papa Francesco quale delegato per presenziare alla cerimonia che dà il via ad un anno ricco di eventi. Insieme a lui due componenti della Missione Pontificia: Padre Abate Mauro Meacci di Subiaco e Padre Abate Diego Gualtiero Rosa di Monte Oliveto Maggiore.

Accanto a loro, nel chiostro cinquecentesco dell’Abbazia, il Cardinale Pietro Parolin ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Mercogliano, oltre a una chiave simbolica che lo accoglie e lo lega indissolubilmente alla comunità del Partenio.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, giunto anch'egli a Montevergine per l'apertura dell’anno giubilare verginiano in occasione del IX centenario della fondazione dell’abbazia, ha preso parte alla messa pontificale presieduta dal cardinale Pietro Parolin: "Oggi celebriamo una storia importante, densa di valori e densa di civiltà. Io credo che, in un luogo come questo, ci siano i pilastri dell'Occidente. Perchè, come ci ricorda anche Giacomo Leopardi, "...negli eremi, nei monumenti, nelle pietre c'è la nostra storia". In questi luoghi c'è la testimonianza di ciò che siamo stati e di ciò che siamo diventati". 

Presente alla cerimonia anche il Prefetto di Vercelli, dottor Lucio Parente, originario di Avellino: i fili di questa storia continuano all’infinito, dopo la fondazione del monastero da parte di San Guglielmo da Vercelli. 

Cerimonia inaugurale del Novecentenario dell’Abbazia di Montevergine

Le parole dell’Abate di Montevergine, Riccardo Luca Guariglia, insieme ad un grande applauso, hanno accolto il segretario di Stato Vaticano nel chiostro dell’Abbazia: “Esprimo la nostra gratitudine per la sua presenza signor Cardinale, qui potrà sentirsi a casa, oggi più che mai. Questo giorno di festa vuole segnare la celebrazione giubilare dei 900 anni e, io, mi sento di ringraziare tutti i presenti alle necessità del Santuario. Il Cardinale, oggi, è il nostro primo pellegrino; stia certo della benedizione della Madonna di Montevergine sul suo lavoro insieme a quello di Papa Francesco, porti a lui tutto il nostro amore”. 

Presente anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: "Oggi sarà una lunga festa, un lungo momento di spiritualità che offriamo a tutto il mondo. Ci auguriamo che questo momento possa essere un sostegno, un'ispirazione, all'azione di pace nella quale è impegnata la Chiesa, Papa Francesco, in un momento drammatico per tutto il mondo. La Madre dovrà tendere la mano a tutti i suoi figli che stanno morendo nelle acque del Mediterraneo. Dovrà volgere il suo sguardo ai tanti figli che stanno morendo in Ucraina. Che oggi sia una ispirazione religiosa per tutti coloro che saranno chiamati a decidere per la fine di questo bagno di sangue che sta avendo luogo nel cuore dell'Europa". 

“Il mio legame con questi luoghi ha radici profonde, con una serie di insegnamenti che hanno orientato la mia quotidianità. Il Santuario di Montevergine, oltre ad essere un luogo di culto e preghiera, è una grande metà turistica. La regola di San Benedetto, qui a Montevergine insieme a San Guglielmo, ritorna più attuale che mai; perché ha gettato i semi di una rinascita, di un nuovo modello di comunità con la centralità della persona. E, in un periodo storico come questo, con lo smarrimento della cultura cristiana, San Benedetto ci invita a prendere gli uomini così come sono, a tenere conto dei vulnerabili e ad organizzare il lavoro. A Prenderci cura dei più fragili con equilibrio”, questo l’intervento del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

"Oggi celebriamo un percorso lungo nove secoli, importante dal punto di vista storico e anche spirituale e culturale", dichiara il sindaco di Mercogliano, Vittorio D'Alessio. "Un cammino che, grazie all'opera di San Guglielmo e, successivamente, il lavoro instancabile dei monaci, ha fatto di Montevergine uno dei maggiori luoghi di culto del Sud Italia. Le mura di questa abbazia sono impregnate di storia, tradizione e preghiera. Montevergine resta un faro sulla vetta del Monte Partenio per le tante persone che hanno bisogno".

Come era stato già ampiamente anticipato, il primo cittadino di Mercogliano ha annunciato dal palco che, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, sarà un cittadino di Mercogliano. La decisione è stata condivisa da tutti i capigruppo consiliari e dal sindaco Vittorio D'Alessio. Lunedì il consiglio comunale ufficializzerà il conferimento della cittadinanza onoraria.  

"La preghiera e lo Spirito Santo potranno, nell’amore, convertire i cuori"

Prima di celebrare la Santa messa e impartire la benedizione il Segretario di Stato Vaticano ha dichiarato: “Torno dopo due anni qui a Montevergine, quel viaggio mi ha consentito di conoscere la robusta bellezza dell'abbazia. La natura della bella Irpinia, che oggi ho potuto rivedere salendo in funicolare. La genuina devozione mariana di questo popolo. Ora sono tornato inviato dal Santo Padre Francesco per una circostanza particolarmente sentita dai benedettini che custodiscono questo celebre santuario. Le solenni celebrazioni per i nove secoli da quando, ad opera di San Guglielmo da Vercelli, fu inaugurata l'abbazia. Oggi iniziamo quest'anno giubilare con tutti i cittadini di Mercogliano e dell'Irpinia", così il cardinale Pietro Parolin, cui è stata consegnata la chiave, ricoperta in oro zecchino e realizzata dagli studenti del De Luca di Avellino. "Quando si consegna una chiave a una persona la si autorizza a entrare ogni qualvolta lo desideri. Io ho la consapevolezza che, ogni volta che verrò all'Abbazia di Montevergine, sarò ben accolto". 

“Oggi sono qui per un atto di fede e di omaggio verso la Madonna – ha continuato il Cardinale – una figura fondamentale della nostra fede. Una devozione che ho coltivato fin da bambino e che oggi esprimo con umiltà qui a Montevergine. Questo ci ricorda quanto sia importante tramandare la nostra storia, le nostre radici cristiane in cui troviamo valori fondamentali che devono rafforzare, oggi più che mai, anche i nostri valori civili. Questo mi lega ancora di più a questo territorio e a questa gente. La Chiesa vuole essere vicina alla gente. Problemi in tutto il mondo e, qui in Campania, ci sono aspetti particolari. La nostra fede rappresenta uno spirito di solidarietà e di cura nei confronti del prossimo, facendoci carico dei problemi della gente”.

Parolin, ovviamente, non poteva che riservare il suo saluto al feroce conflitto bellico in Ucraina: “Le mie preghiere e quelle di Papa Francesco sono indirizzate verso il desiderio di appianare le diversità. Il miracolo dello Spirito Santo è creare diversità ma anche di armonizzarle. Le diversità siano fonte di ricchezza e non di conflitto. La preghiera e lo Spirito Santo potranno, nell’amore, convertire i cuori”, conclude.

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