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Carceri campane, il SAPPE replica al garante dei detenuti Ciambriello

"Altro che svuota carceri, serve più certezza della pena, potenziamento area penale esterna ed investimenti in tecnologia"

“Quelle del garante campano dei detenuti Ciambriello, sulla ipotesi di un decreto svuota carceri che avrebbe effetti salvifici rispetto alla grave situazione della carceri regionali, è una ipotesi che non ci convince affatto perché non è aprendo le porte delle celle e far uscire i detenuti la soluzione del problema. Serve invece la certezza della pena perché la verità è che  la situazione penitenziaria resta allarmante e per questo il SAPPE ribadisce di essere pronto a fornire la nostra costruttiva collaborazione per mantenere al centro del dibattito politico il carcere e le esigenze di chi in esso lavora. La sorveglianza dinamica nei penitenziari campani ed italiani ha mostrato tutti i suoi limiti, è evidente! Per avere un carcere sempre più sicuro occorrerà pensare ad un insieme di misure e strategie che rendano la vita dei detenuti sicura, quella degli Agenti meno problematica e quella della macchina meno complessa e più efficace”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, commentando un comunicato stampa del Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello

Capece sottolinea che “è fondamentale che la Polizia Penitenziaria venga tenuta al centro di ogni riforma strutturale nonchè assicurare uno sviluppo qualificato del personale verso i ruoli apicali della dirigenza, dei direttivi, degli ispettori e dei sovrintendenti, nell’interesse dello stesso sistema penitenziario che è incentrato sullo sviluppo degli elementi del trattamento, sulla sua individualizzazione, sul rispetto della dignità e dei diritti fondamentali nell’esecuzione penale”. Ed evidenzia che per il SAPPE “si deve arrivare ad una riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria che sia più funzionale al sistema della sicurezza del Paese, considerato proprio che il nostro Corpo di Polizia è espressione di una specializzazione nel panorama del Comparto Sicurezza e del sistema giustizia del Paese”.

“Per le carceri servono anche più tecnologia e più investimenti”, aggiunge, “la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. Penso ad esempio al primo istituto penitenziario d’Europa, il carcere di Napoli Poggioreale, dove 2.300 sono gestiti al meglio da circa 700 poliziotti coordinati al meglio dal Comandante di Reparto e dal Direttore del carcere, che nonostante tutte le criticità forniscono al personale il loro supporto continuo: a loro, e a tutti i colleghi, va la vicinanza del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria per l’abnegazione che dimostrano quotidianamente. I decreti svuota carceri invocati da Ciambriello da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione”. Capece, infine, contesta le parole del Garante circa le presunte fake news diffusi da alcuni Sindacati: “Non faccia di tutta un’erba un fascio, dica di chi parla e soprattutto eviti lui, per primo, di rilasciare dichiarazioni imprecise o palesemente errate– come nel caso dell’uso dei droni per introdurre nelle carceri oggetti illegali e quindi non consentiti.

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