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Carcere di Bellizzi Irpino, l'OSAPP scrive al Ministro della Giustizia

Il segretario generale Beneduci denuncia le gravi criticità segnalate riguardanti la struttura penitenziaria avellinese, ricadenti anche nell’ambito dell’Ordine Pubblico e Sicurezza della collettività appartenente al territorio

L’ Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (OSAPP) ricorre nella persona del Segretario Generale dott. Leo BENEDUCI, al Ministro della Giustizia On.le Carlo NORDIO, al Sottosegretario di Stato alla Giustizia On.le Andrea Delmastro DELLE VEDOVE, al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Pres. Giovanni RUSSO, al Direttore Generale del Personale e delle Risorse dott. Massimo PARISI, per denunciare, ancora una volta, le gravi ed irrisolte criticità gestionali, per la sicurezza della struttura e del Personale, nonché nella gestione della popolazione detenuta, della Casa Circondariale di Avellino. A rendere la notizia è il Consigliere Nazionale OSAPP, Emilio FATTORELLO che dirama un comunicato stampa.

Il Segretario Generale dott. BENEDUCI nella nota di denuncia n° 23036/23K10/S.G. di ieri 25 c.m. rivolta ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria e alle massime Autorità politiche competenti del Dicastero della Giustizia, richiama quanto già segnalato con precedente corrispondenza datata 25 Ottobre 2022 che puntualmente non ha avuto riscontro dalle Autorità in indirizzo nonostante le gravi criticità segnalate riguardanti la struttura penitenziaria in riferimento, criticità ricadenti anche nell’ambito dell’Ordine Pubblico e Sicurezza della collettività appartenente al territorio. Il Segretario Generale ricorda che delle n° 113 prescrizioni impartite dalla Commissione Ispettiva inviata dal Capo del DAP di allora, nel mese di Aprile 2022, ben poche risultano attuate, soprattutto per ciò che riguarda l’Area Sicurezza e quindi la diretta gestione-organizzazione del Personale della Polizia Penitenziaria e della dovuta gestione della stessa popolazione detenuta. Basti pensare che da almeno 6 mesi non si riesce ( PRAP O DAP ? ) ad individuare / selezionare un Comandante del Reparto titolare, idoneo per tale incarico, perché come sembra nessuno, della categoria interessata, vorrebbe assumere tale responsabilità.

Si apprende che dal 23 Gennaio c.m. ad oggi dei n° 3 Funzionari/Direttivi del Corpo della Polizia Penitenziaria amministrati dalla Direzione della Casa Circondariale di Avellino “Bellizzi”, nessuno sarebbe presente per contemporanee assenze giustificate, tanto che le funzioni di Comando di un Reparto così complesso quale quello della Casa Circondariale di Avellino, sarebbero state affidate ad un appartenente al ruolo degli Ispettori del Corpo. I continui eventi critici registrati nell’apposito applicativo ministeriale parlano di violenze, aggressioni tra detenuti e contro il Personale operante, traffici, sequestri di sostanze stupefacenti, telefoni cellulari, armi bianche rudimentali e contundenti per non parlare della resistenza attiva/oppositiva dei detenuti che impediscono la chiusura delle stanze di pernottamento, detenuti appartenenti a qualsiasi circuito e tipologia, compresi quelli afferenti il circuito Alta Sicurezza, Media Sicurezza, Protetti, ex articolo 32 O.P. ed isolati a vario titolo e che continuano a fruire di un regime aperto che favoriscono anche “ scorribande / spedizioni punitive “ tra un reparto ed un altro. Nonostante le OO.SS del Comparto siano state propositive e collaborative con la sottoscrizione dell’Organizzazione del Lavoro in data 30.12.2022, dalla quale emerge una carenza organica di n° 40 Unità in diversi ruoli, tutto sembra inapplicabile. Quanto concordato con la Parte Pubblica, risulta inapplicabile per la citata carenza organica. Il Segretario Generale, dottor Leo BENEDUCI, conclude con la richiesta alle Autorità interpellate a voler disporre urgentissime determinazioni che la situazione della Casa Circondariale di Avellino doverosamente richiede, ovvero a significare che anche un ulteriore minimo ritardo potrebbe comportare spiacevoli quanto indesiderate conseguenze con ricadute negative, imprevedibili sulla sicurezza della struttura, del Personale tutto operante, nonché sulla stessa popolazione detenuta. 

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