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Sabato, 30 Settembre 2023
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Caos Cosmopol, Della Pia (RC): "Non ci sorprende, lavoratrici e lavoratori sono costretti a subire in silenzio!"

"L'inchiesta che ha coinvolto diversi istituti di vigilanza privata, anche irpini come la Cosmopol, non ci lascia indifferenti, tutt'altro", afferma il segretario provinciale di Rifondazione Comunista

  1. "L'inchiesta che ha coinvolto diversi istituti di vigilanza privata, anche irpini come la Cosmopol, non ci lascia indifferenti, tutt'altro", afferma il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Tony Della Pia. "Noi siamo persone serie e la nostra iniziativa politica non è finalizzata ad inseguire le notizie del giorno; per questa ragione abbiamo atteso prima di esprimere il nostro punto di vista, con chiarezza ed obiettività. Sovente avviene che lavoratrici e lavoratori sono costretti a subire in silenzio le condizioni disumane di pseudo imprenditori che aumentano il loro volume di affari sfruttando i loro dipendenti, speculando sugli orari di lavoro, il salario e le più elementari norme di sicurezza; ciò è l'inciviltà che aggredisce la dignità, i diritti, la vita di donne e uomini, ogni giorno, da anni. Noi comunisti osserviamo con consapevolezza, sappiamo che un semplice comunicato stampa non risolve il problema ma, purtroppo, anche noi subiamo la regressione dei tempi moderni, segnati da rassegnazione, indifferenza, disimpegno, si disimpegno, questo è il male peggiore perché senza partecipazione e vigilanza democratica diminuiscono i diritti e lor signori si sentono legittimati a proseguire le angherie. Occorre un nuovo risveglio sociale, in questi mesi noi siamo impegnati in due campagne politiche, una regionale finalizzata a risolvere il problema sociale provocato dal taglio del reddito di cittadinanza voluto dalle destre al governo, ed una nazionale che chiede l'aumento del salario orario minimo ad almeno 10 euro l'ora netto, per vincerle, queste battaglie, non basta l'impegno delle militanti e dei militanti di Rifondazione Comunista e Unione Popolare, serve un nuovo fermento dal basso, una rinnovata partecipazione, la ripresa del conflitto sociale. Come sempre siamo al fianco dei lavoratori in lotta che hanno avuto il coraggio di denunciare le angherie, siamo vicini alle famiglie degli operai morti perché così hanno voluto i loro padroni che pur di tutelare i loro profitti uccidono tanta povera gente mandandola nel tritacarne degli appalti e dei subappalti, con modalità diverse ma con i medesimi obiettivi che coinvolsero i lavoratori dell'ex isochimica di Avellino, anch'essi vittime delle Ferrovie dello Stato oggi Rfi. Siamo complici e solidali con i proletari che le destre e il capitale hanno mandato sul baratro della povertà abolendo una delle poche misure di civiltà esistenti nel nostro paese. Per quanto riguarda l'istituto di vigilanza irpino, noi chiediamo che il commissariamento debba in primo luogo tutelare i livelli occupazionali in essere, pianificare un piano di risarcimento salariale e previdenziale per i dipendenti sfruttati per tutto il periodo oggetto dell'inchiesta e garantire per il futuro i diritti negati; invitiamo le organizzazioni sindacali presenti nell'azienda ad attivarsi affinché tali condizioni minime si realizzino, coinvolgendo anche le forze politiche e sociali sensibili e non compromessi", conclude. 
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