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Campania Teatro Festival, De Luca: "La cultura deve tenere aperti canali di comunicazione tra popoli"

Ecco le parole del Governatore della Campania sull'offerta culturale programmata dalla Regione e sul ruolo della cultura in questa fase storica drammatica, a margine della presentazione del Campania Teatro Festival

Questa mattina, a Palazzo Santa Lucia, si è tenuta la presentazione della quindicesima edizione del Campania Teatro Festival, una grande iniziativa culturale che avrà inizio il prossimo 10 giugno con ben 145 eventi che coinvolgeranno l'intero territorio regionale per circa un mese. Il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Teatro Grande di Pompei, il Teatro Comunale di Caserta, Pietrelcina e il Teatro Colosseo di Baiano sono solo alcuni dei luoghi scelti per questa nuova edizione multidisciplinare.

De Luca: "Non esiste offerta culturale paragonabile a quella campana"

"Veniamo da anni difficili. Ci sono due capitoli di competenza regionale che non abbiamo tagliato: le politiche sociali e la cultura - dice il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca - anche quest'anno presentiamo Campania Festival con un programma ricco di eventi che toccheranno tutta la regione a cominciare dalla città di Napoli per proseguire con il centro storico di Salerno, Pietrelcina, Reggia di Caserta, Avellino, Paestum. Sarà una stagione piena di iniziative che si uniranno ad altre come Comicon, Adotta un filosofo, Scuola Viva. Ad oggi, non c'è nessuna regione in Italia che abbia un'offerta culturale paragonabile, anche solo lontanamente, a quella campana" afferma soddisfatto il Governatore.

La cultura come strumento di unione tra popoli

Per quanto riguarda le ripercussioni della guerra in Ucraina sul settore culturale, il Governatore sostiene: "Mi vengono i brividi a pensare che confondiamo i popoli con i governi. Non è possibile. Se anche la cultura produce barriere e odio siamo perduti. Lasciamo perdere la politica che, per quel che mi riguarda, cammina ormai su un terreno irresponsabile. La cultura deve tenere aperti i canali di comunicazione tra i popoli perchè ci aiuti a prosciugare le sorgenti dell'odio, altrimenti sarà difficile ritrovare la convivenza. La cultura ha una grande responsabilità oggi, quella di far crescere il desiderio di pace e la comunicazione fra le persone". 

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