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Camera di Commercio Irpinia Sannio, Cia Campania chiede la fine del commissariamento: "Questa situazione di stallo non può continuare"

Nella giornata di oggi, presso il Circolo della Stampa di Avellino, è stato presentato un documento politico di sensibilizzazione alla Regione Campania

Camera di Commercio Irpinia Sannio, la Cia-Agricoltori Italiani chiede la fine del commissariamento. Dopo un iter di fusione delle due Camere di Avellino e Benevento durato sei anni, nel maggio 2021 è stato decretato il commissariamento proprio nell’ultima fase sulla nomina degli organismi, per un ricorso sulla veridicità della rappresentanza di alcune organizzazioni, che non interessa in alcun modo le due Confederazioni di Avellino e Benevento. A questo bisogna aggiungere una maturata convergenza di più associazioni a costituire l’organo di governo camerale, con la condivisione delle rappresentanze. Il congelamento dell’ente camerale intanto ha sancito l’impossibilità di supportare con appositi provvedimenti, le imprese e il commercio locale, azzerando ogni opportunità di rilancio nella stagione post pandemia. In questo modo le quote del diritto camerale versate dalle aziende associate restano nel cassetto, indebolendo ulteriormente le occasioni di rilancio produttivo, economico e sociale delle due province. Infatti in questa lunga fase di attese procedurali le imprese sono state aggredite dalla pandemia prima, e dall’impennata dei prezzi di materie prime e carburanti poi.

Cia Campania chiede la fine del commissariamento

Ad oggi la chiusura dell’iter giudiziale stenta ad arrivare e le due Camere sono ferme al palo. Per questo la Cia sceglie di rompere il silenzio e chiede un intervento del Governatore De Luca per sbloccare lo stallo e restituire la governance politica, non solo alle imprese in difficoltà, ma anche a quel progetto di rafforzamento dell’ente camerale irpino-sanita, utile a rilanciare e innovare le aziende. Nel solco di una intensa attività di promozione e valorizzazione dell’agroalimentare condotto dalla Confederazione a tutti i livelli di rappresentanza territoriale, testimoniato anche da un’ampia condivisione delle rappresentanze, la Cia chiede lumi alla Regione, propone di avanzare sull’ufficializzazione dell’ente camerale e di ratificarne l’insediamento con i 33 componenti già designati quattro anni fa. In alternativa, chiede di valutare l’opportunità di azzerare la procedura e ripartire ex novo.

I presidenti provinciali Stefano Di Marzo e Carmine Fusco affiancati dal presidente regionale Raffaele Amore e dal direttore regionale Mario Grasso, presso il Circolo della Stampa di Avellino, hanno incontrato i giornalisti per presentare un documento politico di sensibilizzazione alla Regione Campania. 

"Stiamo vivendo una situazione di stallo non più procrastinabile"

Per Stefano Di Marzo, presidente di Cia Avellino: "È evidente che in questo momento la Camera di Commercio sia completamente ferma, non solo nella programmazione ma anche nella promozione delle imprese irpine, ciò si presenta come un vizio da rompere perché la Camera ha bisogno di una governance per progettare e per promuovere le nostre aziende. Dopo un lungo percorso durato sei anni, è stata trovata una forte convergenza sul nome di un importante imprenditore irpino, che ha portato ad un ricorso da parte di alcune aziende. Questo risulta essere un percorso che attira maggiormente la Magistratura, la politica deve decidere, De Luca deve urgentemente offrire una Governance a questa Camera di Commercio, che dal 21 maggio 2021 risulta essere senza una guida. Le aziende agricole hanno subito un aumento dei prezzi delle materie prime, ma soprattutto un aumento dei costi energetici; sono raddoppiati i costi dei carburanti agricoli. In un contesto nel quale sussiste un pedissequo caro delle materie prime si genera un grave danno al territorio agricolo. La CIA nazionale per sensibilizzare a tale tematica ha dato origine a tre manifestazioni per chiedere un aiuto sostanziale al Governo che deve intervenire sull’aumento, non più sostenibile, dei carburanti".

Sottolinea la necessità di garantire un riferimento per l’intero tessuto produttivo, comprensivo dei settori primario, terziario e dei servizi il presidente di Cia Benevento Carmine Fusco. “Il territorio sta aspettando da troppo tempo una governance camerale, e in questa fase in cui le aziende hanno subito le conseguenze del Covid e la crisi dei rincari delle materie prime e del carburante, la Camera di Commercio deve tornare a garantire un riferimento. Senza contare l’urgenza di aprire un dialogo per arginare lo spopolamento e programmare una strategia condivisa in grado di sollevare le economie locale e creare lavoro”. L’annuncio alla vigilia del primo maggio della conferenza stampa congiunta dalle due Cia provinciali e condivisa dalla dirigenza regionale dell’organizzazione è tutt’altro che casuale.

"Oggi manderemo la richiesta di appuntamento al governatore. Come CIA riteniamo che sia giunto il momento di trovare una via d’uscita da questa situazione. La colpa non è di De Luca, che ringrazio per ciò che ha fatto, forse i colpevoli sono delle associazioni che credono di essere abbastanza furbe. In un momento difficile, tra pandemia e Ucraina, si discute di molte cose importanti, anche le nostre imprese devono necessariamente avere il loro spazio, portando le loro istanze alle istituzioni", commenta il presidente di Cia Campania Raffaele Amore.

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