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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Svolta buchi neri ad Avellino, al via le demolizioni: si parte dal Palazzo del Frap's

L'edificio, ormai inagibile e disabitato dal 2014, verrà sostituito da Palazzo Marinelli

Svolta buchi neri ad Avellino. Con l'abbattimento del Palazzo del Frap's, previsto a partire dalla giornata di giovedì 21 luglio 2022, inizierà il programma di demolizione di edifici risultati inagibili e rimasti in piedi per anni, abbandonati al proprio destino spettrale.

Lo storico palazzo di Corso Vittorio Emanuele II, infatti, era ormai disabitato dal gennaio 2014, anno della sua dichiarazione di inagibilità. In quell'occasione, i Vigili del Fuoco intimarono ai proprietari del Caffè Gelateria Frap's − da cui è derivato, negli ultimi anni, il nome dell'edificio − di abbandonare quella che, in passato, era stata la sede di un'altra attività commerciale storica: il celebre negozio di dischi e vinili "Ananas & Bananas" di cui rimase affissa l'insegna, per molto tempo, anche dopo la sua chiusura.

L'edificio sarà, dunque, demolito e sostituito da Palazzo Marinelli, di proprietà dell'omonima famiglia che ha acquisito le quote dai 20 proprietari condomini e ottenuto l'ok per la realizzazione della nuova opera edile.

Festa: "Graduale recupero di tutti i buchi neri, l'inadempienza dei proprietari a 40 anni dal terremoto è inaccettabile"

Lo aveva annunciato lo scorso 29 aprile, in occasione della visita a un altro buco nero della principale arteria del capoluogo irpino: Palazzo Trevisani. In quell'occasione, il sindaco di Avellino Gianluca Festa aveva espresso la volontà dell'amministrazione comunale di porre un rimedio a una questione ormai annosa: "Per 40 anni il capoluogo ha pagato a caro prezzo queste presenze, anche dal punto di vista estetico. L’eliminazione dei buchi neri, quelle che chiamo le ferite del terremoto, rappresentava uno dei punti cardine della nostra campagna elettorale. Siamo l’Amministrazione che finalmente chiuderà queste vicende, riportando decoro e ridando bellezza alla nostra città".

Un intervento che, a breve, potrebbe coinvolgere anche gli edifici fatiscenti situati lungo Corso Umberto I e Via Francesco Tedesco. "L'inadempienza dei proprietari a 40 anni dal terremoto è inaccettabile, non possiamo avere i palazzi ancora in questo stato" affermò Festa a fine marzo, ribadendo, anche in questo caso, l'impegno dell'amministrazione ad acquisire i beni: "Pur di dare lustro e una nuova vita a queste importanti arterie cittadine".

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