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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Chianche

Biodigestore: due Comuni ricorrono contro la decisione della Regione

Nel mirino anche l'amministrazione di Chianche

I sindaci di Petruro Irpino, Gaetano zaccaria, e Montefusco, Giuseppe Lombardi, hanno fatto ricorso contro la decisione della Regione sul Biodigestore di Chianche. “La decisione assunta dalla Regione - si legge nel ricorso - appare del tutto sbagliata, come pure il progetto presentato dal Comune di Chianche sembra assolutamente inopportuno e frutto di una valutazione superficiale dei molteplici interessi pubblici e privati presenti nell’area in cui si intende allocare l’impianto di biodigestione dei rifiuti. La progettazione del biodigestore è stata operata in modo del tutto unilaterale da parte del Comune di Chianche, che ha sempre, costantemente, pervicacemente ed immotivatamente rifiutato qualsiasi forma di confronto con i cittadini e gli Enti comunali vicini all’area in cui si intende insediare il biodigestore”.

Oltre all'assenza di dialogo con le comunità interessate (ed altri enti come Arpac), da parte del sindaco di Chianche Grillo, i due primi cittadini puntano il dito contro una serie anomalie (a loro dire) di carattere tecnico. Infatti, il sito sarebbe situato: a meno di 100 mt. dalla Strada Provinciale 88 (unica strada che conduce a Chianche a molti Comuni della zona); a pochi metri dalla linea ferroviaria Benevento – Avellino; a 4,4 Km da Chianche; a 3,6 Km dal centro abitato del Comune di Altavilla Irpina; a 4,9 Km dal centro abitato del Comune di Petruro Irpino; a 5,8 Km dal centro abitato del Comune di Tufo; a 5,1 Km dal centro abitato del Comune di Ceppaloni; a poche decine di metri da abitazioni preesistenti; a poche decine di metri dal fiume Sabato; lungo un corridoio ecologico che collega tra loro il sito SIC del Bosco di Montefusco e il Parco regionale del Partenio; nel cuore dell’areale di produzione del DOCG Greco di Tufo”

"L’impianto in questione – spiegano ancora i primi cittadini – è stato progettato in modo irresponsabile nel cuore dell’areale di produzione della DOCG Greco di Tufo, in un’area di grande pregio ambientale ed agricolo che va tutelata e preservata da qualsiasi speculazione possa porre a repentaglio l’eccellenza del contesto di riferimento. Gli ingentissimi danni che la realizzazione di tale impianto può determinare a carico dei cittadini e dei Comuni vicini a Chianche non sono stati minimamente valutati dalla Regione e, cosa ancor più stupefacente, neppure sono stati rappresentati dal Comune di Chianche negli atti progettuali presentati. Negli elaborati tecnici presentati alla Regione dal Comune si è fornita una rappresentazione del contesto di riferimento del tutto superficiale ed avulsa dalla realtà".

"La totale incapacità della Regione Campania  - conclude il ricorso - in materia di rifiuti sembra far tornare alla ribalta il sito di contrada Ischia , località famosa di mille battaglie contro la realizzazione della mega discarica. Sembrerebbe che L’Ato di Avellino vorrebbe realizzare un impianto Biodigestore, (praticamente sempre merda), sul sito di contrada ischia.Forse si è dimenticato un aspetto importante. Quell'emendamento al governo presentato dal compianto senatore Camelo Morra che recita: La realizzazione di impianti in materia di rifiuti progettati da una regione a confine con un’altra regione deve acquisire obbligatoriamente il parere della regione confinante , oltre al fatto che il sito interessato è parte integrante dell’autorità di bacino della regione Puglia. Detto questo se verrà data la disponibilità del sito, ognuno si assumerà tutte le responsabilità di fronte a tutti i cittadini della valle del Cervaro e troverà nel sottoscritto, nell’amministrazione comunale di Panni ed in tutto il popolo pannese un nemico assoluto."

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