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L'Irpinia si ribella: "No al biodigestore a Chianche"

Nel mirino la Regione Campania e il sindaco di Chianche. Assenti parlamentari nazionali e regionali

Il No al biodigestore a Chianche è tassativo per associazioni, cittadini e parte della politica. Una battaglia che si fa sempre più feroce nei confronti della Regione Campania e del suo presidente Enzo De Luca. Sono assenti i consiglieri regionali irpini e questo lascia intendere da che parte sono. E' vero che è un problema regionale ma anche l'assenza dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, oggi forza di governo, non passa inosservata. Per le strade per il corteo da Pratola Serra fino a Chianche si riversa una gran mole di cittadini, i mezzi agricoli fanno il resto, offrendo un bel colpo d'occhio. La salubrità ambientale dell’area del Greco di Tufo dalla minaccia del Biodigestore è prioritario non solo per coloro che ci vivono ma anche per sindacalisti, imprenditori, sindaci. Un no netto. Nel mirino dei manifestanti non solo la Regione Campania ma anche il sindaco Carlo Grillo di Chianche che ha dato la sua disponibilità. 

Piero Mastroberardino, tra i maggiori produttori di vino in Irpinia annuncia dal palco: "Noi siamo la comunità irpina che vive del vino e della vigna, e siamo particolarmente sensibili ad un messaggio ambientale, senza il quale, il vino non si fa e non si comunica. E proprio dal punto di vista ambientale – ricorda – quest’area ha già i suoi problemi. Nottetempo è arrivato un nuovo fendente che, in maniera imprevedibile, potrebbe decretare la fine di una terra".

Il presidente del Consorzio di tutela dei vini d’Irpnia Stefano di Marzo accendono la platea: "Spiegheremo alla classe dirigente della Regione che ci vuole la coscienza del limite per amministrare. Chiediamo rispetto per la viticoltura e l’enologia. Vinciamo questa battaglia e restiamo uniti".

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