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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Campania oscilla tra zona rossa e arancione: per bar e ristoranti è lockdown

Oggi la classificazione definitiva per le Regioni a rischio, si attende un nuovo decreto ristori

La Campania resta in bilico fino all’ultimo istante tra zona rossa e zona arancione, ma salvo colpi di scena il suo indice Rt dovrebbe attestarsi nel livello di rischio arancione, critico, ma non il peggiore.

La classificazione 

  La classificazione, ovvero l’assegnazione di ciascuna regione a ognuna delle tre fasce, avverrà per ordinanza del Ministro della Salute, sentito il Presidente della Regione, sulla base dei dati elaborati dal Comitato Tecnico Scientifico, con l’analisi di scenario, ovvero l’RT e l’analisi di rischio con i 21 parametri, quali l’affollamento ospedaliero, la capacità di tracciamento, rapidità di cognizione dei sintomi e quant’altro”.

Saranno sentite le Regioni prima di decidere 

In una lettera inviata da Boccia e dal titolare della Salute Roberto Speranza alle Regioni i due ministri hanno risposto ai rilievi inviati dai governatori sul Dpcm. Sull'elaborazione dei dati - decisiva per stabilire in quale fascia di rischio collocare una Regione - il decreto «garantisce il coinvolgimento» delle Regioni stesse, spiega il governo. Non solo, infatti, i governatori partecipano alla cabina di regia sull'emergenza sanitaria ma nel Dpcm si precisa che il ministero della Salute emetterà le ordinanze di chiusura “sentiti” i presidenti delle Regioni, si sottolinea nella lettera. La missiva, sulla richiesta di ristori, assicura: il decreto sarà varato in settimana, le erogazioni saranno “tempestive”.

Regioni a rischio 

Sono Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d'Aosta le Regioni candidate alla stretta più decisa (zona rossa). Puglia Liguria Veneto al momento sono in bilico tra zona arancione e verde. Mentre la Campania (per il momento in zona arancione) potrebbe andare in zona rossa.

Campania zona arancione: cosa succede? 

Se la Campania sarà confermata in zona arancione resterebbero aperti i negozi, ma chiuderebbero bar e ristoranti (che invece nelle zone verdi lavorano fino alle 18). Stop anche a pub, gelaterie e pasticcerie, ma rimarrebbero attive le mense, oltre a tutta la ristorazione con consegna a domicilio. Via libera anche all’asporto, ma solo fino alle 22 e con il divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze del locale. Fanno eccezione gi autogrill, i punti di ristoro degli ospedali e gli aeroporti. Scatterebbe inoltre il divieto per « ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza » salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. Salvi, invece, parrucchieri e centri benessere, mentre – come del resto in tutte le regioni – arriva lo stop per musei e mostre, la chiusura dei centri commerciali nei weekend e il coprifuoco alle 22.

Preoccupazione dalle Regioni 

«Destano forti perplessità e preoccupazione le disposizioni che comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome, ponendo in capo al Governo ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici». 

E' quanto si legge nella lettera inviata dal presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Stefano Bonaccini, al premier Conte e ai ministri Speranza e Boccia dopo il confronto sullo schema del nuovo Dpcm

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