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Le precisazioni del Ministero su asporto, sanzioni e raccomandazioni

Nessuna sanzione per chi viola le raccomandazioni

Nella serata di ieri sono arrivate alcune precisazioni da parte del Gabinetto del Ministro dell’Interno volte a chiarire alcuni punti dell’ultimo DPCM anti-Covid. 

Sono stati sciolti i dubbi circa le “raccomandazioni”, ossia sollecitazioni a contenuto esclusivamente esortativo che intendono raccomandare l’adozione di comportamenti virtuosi.

La circolare del Viminale

Il ministero dell’Interno ha deciso di intervenire per fare chiarezza, spiegando che chi non si allinea alle raccomandazioni del decreto non rischia la multa.

Il Viminale lo ha puntualizzato in una circolare, firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi, dove si sollecita «l’adozione di comportamenti ispirati alla massima prudenza e al senso di responsabilità dei singoli», nonostante violare le raccomandazioni non abbia come conseguenza delle sanzioni.

L’ultimo decreto infatto non contiene divieti espliciti di ricevere ospiti in casa e uscire con mezzi di trasporto pubblici e privati, ma raccomanda fortemente di non farlo.

 Le violazioni a queste raccomandazioni non sono dunque sanzionabili né è necessaria l’autocertificazione per muoversi negli orari consentiti o, in Campania, all’interno della provincia di residenza.

Sugli esercizi commerciali 

Sugli esercizi commerciali e gli esercizi pubblici viene chiarito che le attività dei servizi di ristorazione in presenza, vale a dire seduti ad un tavolo, deve interrompersi alle ore 18:00. Da quest’ora, dunque non sarà possibile più sedersi fisicamente in un ristorante o in un bar, ma si potrà acquistare per l’asporto, in Campania, fino alle 22:30 e a domicilio fino all’ultima partenza per le consegne alle 23:00.

Quindi le attività di ristorazione sono usufruibili dopo le 18:00, ma non si potrà consumare sul posto. In alternativa si potrà ordinare e ricevere il tutto a casa.

Meglio non avere ospiti in casa per un principio di «massima cautela»

In particolare, sul documento si legge che «per quanto riguarda il ricevimento di ospiti presso la propria abitazione», si raccomanda di evitarlo «salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Va da sé che anche ove ricorrano tali particolari circostanze andranno seguite le regole prudenziali legate all’uso dei dispositivi di protezione delle vie aeree».

Le sanzioni 

Poi, la precisazione: «Si ribadisce a beneficio dell’attività degli organi accertatori, che le previsioni del Dpcm esplicitate in forma di raccomandazione non determinano, nel caso di comportamenti difformi, l’irrogazione di sanzioni». Lo scopo, viene spiegato, è quello di «adeguare i propri comportamenti, anche nella sfera privata, a un principio di massima cautela».

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