È stato dedicato al ricordo del dottore Felice Mariani, l’appuntamento con la rassegna Avellino Letteraria, presso Villa Amendola. Presentato il testo: “Felice Mariani. Il medico della carità” scritto dalla moglie, Rosanna Dattoli. Un libro /diario, che racconta la vita di coppia, poi della famiglia che ha vissuto rapporti con persone, luoghi ed eventi, rafforzandone ancora di più l’unione. 

Un tributo al dottore Mariani, che è stato dirigente medico dell’Unità Operativa di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso dell’Azienda Moscati di Avellino, celebrato per la sua grande abnegazione nell’esercizio della professione, ma anche e soprattutto, un impegno profondo, coraggioso, umanitario ed umile accanto ai più fragili. “Abbiamo trascorso, insieme, quarant’anni in ospedale e, lui, è stato una eccellenza del Pronto Soccorso”, ha affermato il dottor Gianpaolo Palumbo. “Era calmo e tranquillo in ogni circostanza. Anzi, più le situazioni erano ingarbugliate e più veniva a galla la sua straordinaria capacità di tenere sempre la barra dritta. Non a caso l’abbiamo soprannominato “il marinaio”. Era un vincente/sapiente con una straordinaria capacità di fare del bene al malato”. 

Il dottor Palumbo, ancora, si è soffermato sulle “giovani leve”, i medici che ora si stanno affacciando alla professione e che dovranno affrontare la pesante eredità del dottor Mariani: “I giovani hanno un’ottima preparazione. Arrivano in ospedale già specialisti e, sinceramente, mi piace pensare che – se sapranno abbinare il carattere di Mariani alla loro preparazione – allora, il futuro dei pazienti sarà sicuramente in ottime mani”, conclude.