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Monta la protesta dei lavoratori Asidep: "Siamo qui per la difesa di un territorio, Asi si assuma le responsabilità"

Sotto accusa il mancato pagamento delle ultime mensilità ai dipendenti e la gestione del processo di depurazione. Caruso: "Sono stati spesi 5 milioni di euro per l'ammodernamento degli impianti, un investimento che non ha prodotto risultati. Porteremo avanti la nostra protesta"

Monta la protesta dei lavoratori dell'Asidep davanti alla sede del Consorzio Asi a Pianodardine. Sotto accusa il mancato pagamento delle ultime mensilità ai dipendenti e la gestione del processo di depurazione, già finito sotto i riflettori delle segreterie provinciali di Fismic-Uilm e Fiom nello scorso maggio, allorquando veniva evidenziato l'aggravarsi delle condizioni economiche della società che, per conto dell’Asi di Avellino, gestisce i servizi indispensabili per il funzionamento delle industrie dell'Alta Irpinia.

Presidio Asidep davanti all'Asi di Avellino (Foto di Vinicio Marchetti)

Caruso: "Ultimi stipendi pagati a giugno, non sappiamo che fine faremo dopo il 31 dicembre"

"Gli ultimi stipendi sono stati pagati a giugno. Siamo qui anche e soprattutto per questo motivo, ma non solo" afferma Angelo Antonio Caruso, ex sindaco di Andretta e portavoce dei dipendenti Asidep. "Siamo qui per la difesa di un territorio e perché dobbiamo garantire una depurazione corretta. Le aree industriali sono in sofferenza proprio a causa di questa criticità dovuta ad Asidep. Quindi, da oggi, inizia una protesta che finirà soltanto nel momento in cui l'Asi deciderà di porre fine all'agonia di queste società partecipate e si assumerà la responsabilità di quello che succede sugli impianti. Quindi, deve decidere cosa fare degli impianti di depurazione e dell'attività stessa di depurazione nei territori dell'Alta Irpinia".

"Porteremo avanti, come sempre, una protesta civile. Ma, se prima i lavoratori, con grande senso di responsabilità, garantivano un corretto svolgimento delle loro mansioni, oggi non viene assicurato nemmeno il minimo indispensabile per far sì che gli impianti di depurazione possano funzionare nel miglior modo possibile" continua Caruso. "Non c'è stato nessun miglioramento: sono stati spesi 5 milioni di euro per l'ammodernamento degli impianti, un investimento che non ha prodotto risultati. Chi è stato causa di questi danni è sempre capace di dare la colpa a qualcun altro, non si riesce mai a identificare chi ci ha portati in questa situazione. Chi ha sbagliato, dovrà assumersi le proprie responsabilità. I lavoratori, da oggi in poi, non si accontenteranno più delle solite promesse. Siamo in campagna elettorale e capisco che nessuno vuole essere disturbato. I politici sono interessati al voto ma, per meritarlo, devono conquistare la fiducia della gente e, soprattutto, dei lavoratori dell'Asidep".

"La depurazione deve continuare a essere un'attività pubblica. Abbiamo un contratto di fitto con la curatela fallimentare fino al 31 dicembre 2022. Dopo questa data, non sappiamo cosa succederà né all'attività di depurazione, né ai dipendenti di questa società" conclude Caruso.

Il grido di protesta: "Qual è il progetto dei dirigenti? Vogliono affossare completamente lavoro e lavoratori?"

In una lettera indirizzata ai vertici dell'azienda, al Presidente della Provincia di Avellino Rino Buonopane e al Prefetto di Avellino Paola Spena, i rappresentanti RSU ASIDEP Francesco Bellofatto, Maria Mottola e Nunziante Scibelli hanno lanciato il loro grido di protesta a sostegno dei dipendenti: "Il 5 settembre l'assemblea dei lavoratori dell'ASIDEP srl ha protestato con l'Amministratore e con il Direttore Tecnico sia per il mancato pagamento degli stipendi sia per il fermo delle attività depurative e di controllo, in quanto manca il minimo necessario per poter effettuare i controlli analitici degli scarichi. Abbiamo anticipato che, avremmo integrato la richiesta delle procedure previste per legge al Prefetto di Avellino, già inoltrate la settimana scorsa, segnalando i rischi per l'ambiente e per il mancato servizio alle industrie insediate nelle aree industriali della provincia. Mentre i lavoratori con serietà e responsabilità avvertivano dei rischi amministrativi e penali conseguente alla stasi delle attività, ben hanno pensato l'Amministratore e il Direttore Tecnico di affidare i controlli analitici ad un laboratorio privato. Qual è il progetto dei dirigenti? Vogliono affossare completamente lavoro e lavoratori, raccontandoci poi di volta in volta le storielle per tenerci buoni, soprattutto in periodo elettorale? Vogliono portarci al licenziamento? Piuttosto che portare le analisi all'esterno non si potevano acquistare i reagenti necessari per far funzionare i nostri laboratori che hanno capacità e professionalità da vendere? Al Direttore Tecnico non sono bastati i danni provocati in questi anni? Quando tutti dicono, a partire dal Presidente dell'ASI, che la precedente gestione ha portato le società (CGS E ASIDEP) al fallimento, è normale che il rinnovamento millantato è gestito dalle stesse persone? In questo periodo di crisi economica ed energetica è normale che i lavoratori debbano recarsi a lavoro sostenendo dei costi di trasporto non ricevendo stipendi e quant'altro? ADESSO BASTA!".

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