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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Allarme cinghiali in Irpinia, l'appello delle associazioni: "Stimoliamo la Regione Campania a fare di più"

Summit tra rappresentanti della Regione Campania e associazioni di categoria per la risoluzione di una questione ancora irrisolta

Si è tenuto oggi, presso la sede dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestale della provincia di Avellino in Corso Europa, l'incontro con i rappresentanti della Regione e le associazioni di categoria per affrontare la problematica dei cinghiali in Irpinia e adottare azioni per salvaguardare le colture.

Picariello: "Suddividiamo la provincia in settori"

Queste le parole del presidente dell'Ordine, Ciro Picariello: "Abbiamo cercato di sollecitare l'attenzione dell'opinione pubblica per far conoscere il problema. Abbiamo fatto del nostro meglio da questo punto di vista. Il problema dei cinghiali è noto a tutti, soprattutto durante i periodi di siccità. In provincia di Avellino, si sono avuti degli sviluppi notevoli e ciò ha determinato una criticità, di pari passo alla riduzione drastica nella produzione di nocciole, diminuita fino al 60-70% in meno. I costi sono quelli che sono e il ricavato non c'è. Dobbiamo cercare di stimolare la Regione Campania a fare qualcosa di più. Proponiamo di suddividere la provincia in settori, in modo da contenere meglio l'emergenza".

Petracca: "Necessario un lavoro straordinario per preservare i territori"

Presente, all'incontro odierno, anche il vicepresidente della Commissione Agricoltura Maurizio Petracca: "Fino al 2017, non esisteva nulla. Oggi, abbiamo delle condizioni particolari: la legge 157 ci ha distrutti. Il paradosso è che i danni da cinghiale rappresentano il secondo fattore di diseconomia nel nostro Paese. Tutte le nostre proposte ci vengono rigettate, perché il cinghiale viene considerato come specie preservata. Sono estremamente drastico su questo tema, l'ho anche detto all'assessore Caputo: quest'anno il numero di cinghiali è spropositato e l'ho invitato a un ulteriore sforzo, ma tutto ciò è stato vano, a causa dell'intervento degli animalisti che hanno fatto ricorso al Tar. Stiamo studiando un modo per sopperire alla vicenda. In questa fase così delicata, non solo per le nocciole, ma anche per vino e castagne, bisogna fare un lavoro straordinario con le associazioni di categoria e di tutela per fare sì che tutti i selettori preservino questi territori".

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