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Aggressione al Pronto Soccorso, la Nursind all'attacco

Il segretario aziendale del NurSind Michele Rosapane lancia nuovamente l’allarme

Il segretario aziendale del NurSind Michele Rosapane lancia nuovamente l’allarme per il pronto soccorso al Moscati. “Continuano ad esserci troppi accessi e, soprattutto, pazienti che sostano per ore, se non per giorni, in attesa di essere sistemati altrove. Una situazione che crea potenziali rischi, come dimostra l’aggressione subita da un’infermiera. E’ paradossale, inoltre, che molti operatori non sappiano neanche che c’è una modulistica specifica per segnalare episodi simili”.

Rosapane chiede di istituire il secondo infermiere triagista, “soprattutto nelle ore di iperafflusso, per permettere una migliore attività di triage globale attraverso le rivalutazioni dei pazienti  che nei casi di sovraffollamento non vengono eseguiti. Tutto questo si traduce nell’inevitabile sovraffollamento della struttura”.

La carenza di personale è solo la punta dell’iceberg di una situazione sempre più difficile da gestire. “Ci sono anche evidenti e noti problemi strutturali, a partire dalla mancanza di posti letto. Non è accettabile che persone anziane siano costrette a sostare per ore in barella”.

Il NurSind contesta da tempo il piano di sovraffollamento aziendale “poiché non contrasta per nulla il problema del congestionamento”, precisa Rosapane. Il piano prevede l’attivazione del protocollo “full capacity protocol” soltanto se si superano i 150 accessi al giorno, “non tenendo in considerazione altri indicatori di allarme, come il numero di pazienti complessivi in carico, esaurimento letti e barelle a disposizione del Pronto Soccorso, tempi di attesa dei pazienti triagiati e in attesa di accedere all’area di trattamento”.

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