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Scandone, 20 anni fa la bomba di Claudio Capone per un sogno chiamato Serie A

Il 25 maggio 2000 i biancoverdi approdavano per la prima volta nella loro storia in massima serie

Da qui, cominciano i ricordi. Già, quei ricordi che, a distanza di vent'anni, riaffiorano nella mente, senza dubbio con un certo velo di malinconia e di tristezza, se si ripensa a quanto accaduto, e di conseguenza, a quel che abbiamo perso negli ultimi mesi. Quei ricordi che, nonostante tutto, ancora oggi ci fanno sorridere e ci rendono orgogliosi di aver preso parte a uno dei momenti più belli ed emozionanti dello sport irpino.

Il 25 maggio di vent'anni fa, la Scandone Avellino approdava per la prima volta in Serie A di pallacanestro, grazie a quella bomba vincente di Claudio Capone, sulla sirena, nel match contro la Sicc Jesi, che resterà, nel corso degli anni, indelebile nella mente dei tifosi.

La Scandone in Serie A: l'epilogo di una stagione leggendaria

Il trionfo in terra marchigiana fu il coronamento di una stagione epocale, iniziata con non poche incertezze sul futuro della società cestistica irpina. Ma, in quegli anni in cui la straripante passione per la palla a spicchi e l'incessante voglia di vedere un PalaDelMauro, ancora senza le due curve, stracolmo di persone pronte a incitare i propri beniamini, prendono il sopravvento sulle difficoltà economiche del club, ecco che il sodalizio irpino decide di compiere un ulteriore sforzo, affidando la gestione tecnica della De Vizia Avellino a un giovanissimo Luca Dalmonte, desideroso di riscatto, dopo la sfortunata esperienza, in massima serie, sulla panchina della Mens Sana Siena.

A caratterizzare il roster biancoverde della stagione 1999-00, quel giusto mix di esperienza, data da cestisti del calibro di Sergio Mastroianni e Claudio Capone, e freschezza giovanile, con un appena 22enne Michele Maggioli pronto a guadagnarsi la scena. Eppure, il vero colpo da novanta della Scandone arriva dalla George Washington University dove, nella squadra Ncaa dei Colonials, si è formato un certo Yegor Mescheriakov, ala bielorussa di 23 anni dotata di un'ottima struttura fisica e di una mano fatale per gli avversari. Un jolly che si rivelerà, nel corso dell'intera stagione, la punta di diamante del roster irpino.

Con una squadra operaia e lontana dai riflettori degli addetti ai lavori, la De Vizia riesce a conseguire un quasi inaspettato terzo posto che le consente di partecipare alla fase playoff, valevole per l'accesso in massima serie. Dopo una semifinale combattutissima contro Fabriano (3-2), i biancoverdi incontrano in finale un'altra compagine marchigiana, la Sicc Jesi di coach Giovanni Gebbia: vince e accede in Serie A chi arriva per primo a tre vittorie nella serie.

Gara 1 è ad appannaggio degli irpini (90-83), ma Jesi è un osso duro e pareggia i conti in gara 2 (74-65). Spinta dal calore del proprio pubblico, la Scandone ritorna in vantaggio in gara 3 (73-65) si regala un prezioso match point da sfruttare nel quarto round della serie, in programma il 25 maggio 2000 al Palasport "Ezio Triccoli".

Claudio Capone allo scadere: la Scandone in Serie A

Si decide tutto nei secondi finali di una gara punto a punto. I padroni di casa, sopra di due punti (80-78), sono costretti a fare fallo su Sergio Mastroianni, che va in lunetta: il playmaker di Casagiove è freddissimo dalla lunetta e mette la firma sull'80-80.

A quel punto, con la gara destinata ad avviarsi all'overtime, accade l'inverosimile. Il play di casa, Massimo Guerra, pasticcia dopo aver oltrepassato la propria area e perde la sfera, che carambola tra le mani di Claudio Capone. A quel punto, con pochissimo tempo a disposizione, la guardia di Chieti non può far altro che tirare, da oltre dieci metri, prima del suono finale della sirena. Retina piena. Risultato finale: 80-83. Tutto vero. Il pubblico biancoverde è in visibilio, la Scandone Avellino è, per la prima volta nella sua storia, in Serie A1!

Oggi, a distanza di 20 anni da quella magica serata, ripercorriamo gli istanti finali di gara, con il tiro di Capone e la gioia a fine gara dei tantissimi sostenitori biancoverdi, presenti in quell'occasione al PalaTriccoli per l'appuntamento con la storia.

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