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Di Stefano carica Casapound: "Noi guardiamo al futuro, la sinistra rievoca il passato"

Gli attivisti, più volte, si sono resi protagonisti in positivo nella pulizia di qualche area verde abbandonata

Sono soprattutto i giovani ad attendere Simone Di Stefano, leader di Casapound, partito con la velleità di presentarsi alle prossime elezioni politiche del 4 marzo fuori dagli schemi. Ad Avellino, presso il Manipolo di via Trinità, c’è una buona rappresentanza di sostenitori. Ciò fa presagire che anche per le amministrative, sotto traccia, c'è l’idea di presentare una lista al Comune (lo conferma lo stesso Di Stefano ndr).

Gli attivisti più volte si sono resi protagonisti in positivo nella pulizia di qualche area verde abbandonata. Simone Di Stefano viene accolto dagli applausi, l’intervista con i giornalisti fuori la sede è d’obbligo. “Noi siamo gli unici che parliamo di temi cari agli elettori. Siamo gli unici che vogliamo l’uscita dall’euro e dall’Unione Europea. Siamo contrari nei fatti e vogliamo raccogliere la protesta contro l’Europa che ci soffoca. Molti elettori non digeriscono Salvini e Meloni per l’accordo con Berlusconi, rivitalizzato e che fa il bello e cattivo tempo”.

In questi giorni si sono sollevate varie polemiche da sindacati, associazioni e partiti vicini alla sinistra per la presenza ad Avellino di CasaPound. “Noi ci candidiamo democraticamente come tutti gli altri partiti, eleggiamo consiglieri e siamo in linea con la democrazia così come tutti gli altri partiti. E’ abbastanza sciocco rispolverare il passato, noi vorremo guardare al futuro, che ci sia un momento di pacificazione, la guerra civile è finita 70 anni fa. Non si può pensare che uno di Casapound non può parcheggiare nella piazza della resistenza. Allora gli ex partigiani non devono usufruire del Tfr o dell’istituto pensionistico perchè fatto da Mussolini”. Esempio calzante e chiarificatore. Poi l’attacco alla sinistra: “ci spiegasse perchè non parla più degli operai, delle delocalizzazioni, dei precari, ma solo di antifascismo, dei diritti degli stranieri. Noi vogliamo occuparci di quei temi: parlare ai lavoratori,  siamo contro la globalizzazione, la delocalizzazione, la sinistra fa polemiche strumentali”.

Di Stefano sogna di superare lo sbarramento del 3% ed esclude accordi con il centrodestra dell’ultima ora.  Ora l’obiettivo è raccogliere le firme necessarie alla presentazione delle liste di Cpi.

‘Vota più forte che puoi’ è la sfida che abbiamo lanciato agli italiani in vista del voto, e siamo certi che la raccoglieranno in tanti. Ai troppi che sono stufi di essere messi in secondo piano da chi fa promesse che non è in grado di mantenere vogliamo dire che un’alternativa esiste, basta crederci e lavorare per renderla concreta. E il primo passo è venire a firmare per le liste di CasaPound” conclude Simone Di Stefano.

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