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Politica Baiano

Movimento Nazionale della Sovranità, apre la prima sede in Irpinia

E' stata intitolata a Luigi De Conciliis, ex consigliere regionale del Msi, scomparso sette anni fa

Apre in Irpinia la prima sede del Movimento Nazionale per la Sovranità. A Baiano è stata inaugurata la locale sede, intitolata a Luigi De Conciliis, deceduto sette anni fa e uno dei padri nobili della destra irpina. Eletto Consigliere regionale nelle fila del Msi nel 1975, De Conciliis fu presidente del Comitato regionale di controllo (Coreco).

Da sempre esempio di integrità e rettitudine dei valori della destra, uomo di cultura e fonte di ispirazione formativa ed oratoria. All’appuntamento avellinese per l’occasione sono giunti Francesco Storace, Salvatore Ronghi, Gabriella Peluso accolti da Ettore De Conciliis, Giovanni Candela, Raffaele Gregorio, Franco D’Ercole e Sabino Morano. La discussione si è basata non solo sulle problematiche territoriali, con uno sguardo alle prossime elezioni amministrative, ma anche su quelle nazionali per cercare di riaffermare il partito di destra di nuovo al Governo.

“Ripartire da Sud. Perché senza un rilancio del Mezzogiorno, è impossibile pensare ad un rilancio dell’Italia”. Con questo messaggio Francesco Storace, ha voluto iniziare il suo discorso aggiungendo che “Nell’attuale scenario di crisi che attraversa l’Italia, le problematiche economiche e sociali impattano in maniera più grave sul Sud dove disoccupazione e povertà costituiscono una grave emergenza ed è per questo che è dal Sud che bisogna ripartire per rilanciare la nostra proposta politica per la rinascita del Paese”.

Durante il tour campano, negli interventi davanti ai militanti Storace ha ribadito: “Abbiamo una lunga storia alle spalle, ma la nostra formazione ha solo poche settimane. È nata per unire, tra varie realtà, partiti movimenti e liste civiche”, ha sottolineato, dicendosi felice del saluto portato, di persona a nome del partito, da un rappresentante di Fratelli d’Italia a Baiano. “Non ho alcun bisogno di tornare in Parlamento a schiacciare il bottone, vorrei ci andasse una classe dirigente nuova”.

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