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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Iandolo: “Inaudito il comportamento della sindaca”

Il capogruppo di APP stigmatizza le frasi della Nargi durante l’ultimo consiglio Comunale

"La DIGOS è arrivata? Li devi cacciare. Ne discutiamo pure a porte chiuse"

Queste le dichiarazioni di Laura Nargi, sindaca pro tempore a causa delle dimissioni di Gianluca Festa, al presidente del consiglio comunale Ugo Maggio registrate dai microfoni del consiglio comunale. 

Siamo consapevoli delle pressioni che la sindaca Nargi ha dovuto subire: un consiglio intero al telefono con il padre padrone della maggioranza che senza i suoi gesti non sapeva cosa fare; il ritrovarsi - nel momento in cui assaporava per la prima volta lo scranno più alto di palazzo di città - una contestazione giovanile vivace e rumorosa in grado di mettere in evidenza le mille contraddizioni della politica della giunta festa negli ultimi 5 anni; l'essere rimasta sola a difendere l'eredità di una maggioranza ingiustificabile nella sua ritrosia al confronto e al dibattito, nella sua ignoranza dei regolamenti comunali e delle più basilari regole della politica. 

La capiamo. Riteniamo però inaccettabile pretendere che vengano cacciati dall'assise cittadina i giovani avellinesi, addirittura scortati dalla digos e della polizia municipale. Ci rediamo conto che nelle ultime settimane devono essere diventate stranamente famigliari le divise e le volanti dentro gli spazi di palazzo di città ma questo non può giustificare in alcun modo quello che abbiamo visto accadere ieri. 

I cittadini vanno invitati a partecipare, ad entrare nelle dinamiche amministrative non ad uscire. Il discutere "a porte chiuse" è la morte della democrazia e della repubblica che andremo a festeggiare il 25 Aprile. 

Ieri sarebbe potuta essere  l'occasione per spiegare - in veste di assessora al personale - ai tanti giovani presenti come mai ci sono delle inchieste che lasciano trasparire delle irregolarità nei concorsi pubblici, nel sistema democratico di selezione dei lavoratori. Avrebbe potuto rassicurare che non è questo il modo in cui la giunta festa ha voluto e vorrà contrastare le politiche giovanili? Che nonostante quello che è successo bisogna avere fiducia nella regolarità dei concorsi pubblici, nella possibilità di restare in questa terra con la sola forza del merito e delle competenze abiurando raccomandazioni e clientele. 

Avrebbe potuto spiegare come mai il Casino del Principe da centro culturale di rilevanza regionale è diventato una sede saltuaria delle passeggiate per il centro storico organizzate dalla stessa assesora. E come mai il tanto fantomatico centro aggregativo giovanile che l'avrebbe dovuto sostituire è stato regalato alla fondazione Ermete guidata da un esponente politico di primo piano a sostegno della giunta.

Avrebbe potuto diramare la nebbia che avvolge non solo il sindaco - come molti stanno provando a far trasparire - ma tutto l'apparato amministrativo della giunta Festa, avrebbe potuto rassicurare i giovani presenti che il sistema democratico e rappresentativo della città di Avellino non è a rischio, che le inchieste avrebbero dimostrato la trasparenza e la correttezza delle norme. Difficile dimostrarlo, ma ci avrebbe potuto provare. 

Avrebbe potuto spiegare come mai la giunta Festa ha avuto così difficoltà a costituirsi parte civile nel processo al clan Partenio, ad aderire ad Avviso Pubblico, a costituire una commissione antimafia e , in ultimo, ad approvare un regolamento di gestione per i beni confiscati in un contesto storico in cui vediamo locali e automobili incendiate, comuni sciolti per infiltrazioni, indagini in corso sulle attività amministrative. 

Avrebbe potuto fare tutto questo in veste di sindaco. Avrebbe potuto fare un servizio alla città e restituire credibilità alla politica amministrativa di fronte ai giovani della città. 

Invece ha preferito chiamare la DIGOS e invocare la loro cacciata. E di questo si dovrebbe solo vergognare.

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