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Dall’ex Fma la Fiom per la campagna referendaria #noiNO

"Il presidente del Consiglio, il suo governo, Confindustria, i potenti finanziari promettono che se vince il Sì tutto andrà bene, sarà efficiente e meraviglioso, mentre se vince il No tutto andrà a rotoli"

La Rsa Fiom Cgil della Fca ha diramato un comunicato stampa in merito al Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre e a favore del NO. Ecco cosa si legge nella nota: 


«Il presidente del Consiglio, il suo governo, Confindustria, i potenti finanziari promettono che se vince il Sì tutto andrà bene, sarà efficiente e meraviglioso, mentre se vince il No tutto andrà a rotoli.
Sono gli stessi annunci che hanno fatto per il Jobs act, il risultato è che le imprese (private) hanno incassato gli incentivi (pubblici), la disoccupazione è rimasta alta, si fanno meno assunzioni, i voucher hanno precarizzato ancor di più il lavoro, sono aumentati i licenziamenti. Sono le stesse previsioni che hanno accompagnato le riforme previdenziali. Così oggi abbiamo l'età pensionabile più alta d'Europa e i rendimenti tra i più bassi. L'ultima trovata dell'ape tartassa gli anziani che dovranno pagarsi la pensione e ipoteca il futuro dei giovani che non trovano lavoro e una pensione pubblica decente non ce l'avranno mai. Non ci si avvede che una Costituzione approvata a stretta maggioranza sarebbe una Costituzione dimezzata non potendo più rappresentare la "casa di tutti", ma finendo per essere percepita come imposta dal Governo in carica a tutti i cittadini. Verrebbe meno così uno dei caratteri più profondi della nostra Costituzione repubblicana, formata per unire tutte le diverse anime che avevano combattuto il regime autoritario fascista. Ora, non più: la Costituzione serve per dividere, per far prevalere un'unica ragione, magari uno specifico indirizzo politico contro i suoi "nemici". Ogni attacco alla nostra Costituzione è un attacco ai diritti di chi per vivere deve lavorare. La Costituzione che abbiamo ci ha aiutato a battere le discriminazioni in fabbrica, a tutelare la nostra salute sul posto di lavoro, a difendere la dignità del lavoro e il diritto a salari e condizioni dignitose, a garantire la libertà d'espressione e d'organizzazione sindacale.
È usando la Costituzione che le lavoratrici e i lavoratori possono far valere i propri diritti e bisogni. È rottamando la Costituzione che i governi possono imporre più facilmente leggi contro il lavoro come il Jobs act per peggiorare le condizioni di chi lavora e limitarne la libertà».

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