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Mobilità, per spostarsi di 500 metri il 40% degli avellinesi preferisce l'auto

Il 30% percorre la città a piedi, l'1% invece usa la bicicletta ed il 15 % utilizza l'autobus, servizio questo che risulta essere molto più efficiente nella parte centrale con corse che possono essere garantite ogni 8-10 minuti

Prosegue l’azione avviata dal Comune di Avellino rispetto alla redazione del Piano Generale del Traffico Urbano affidato all’Università degli Studi di Salerno e coordinato dal professore ingegnere Stefano de Luca. Nei mesi scorsi è stata effettuata una indagine rivelatasi molto interessante per le indicazioni emerse e fornite direttamente dai cittadini avellinesi.

L’Indagine Centro, così è stata denominata dal pool di esperti a cui era affidata, ha visto coinvolte 600 persone, utenti e residenti principalmente lungo il corso e zone limitrofe, che rispondendo ad una serie di quesiti, hanno fornito indicazioni rispetto ai propri comportamenti di spostamento e rispetto a possibili politiche funzionali ad una mobilità eco-sostenibile.

È stato possibile comprendere le motivazioni dello scarso utilizzo di modalità di trasporto più sostenibili rispetto all’auto (autobus, piedi o la bicicletta) e, soprattutto, la propensione all’utilizzo di sistemi alternativi (piste ciclabili, bike-sharing). Insieme alle analisi già svolte dallo stesso gruppo di lavoro e ai risultati della procedura partecipata Progetto-MUSA, è stato possibile inquadrare con rigore e completezza quali sono le aspettative dei cittadini rispetto a misure, strategie ed interventi da attuare per potenziare e migliorare il preesistente in tema di traffico urbano e di trasporto.

“Chiaramente nell’analisi – spiega il professore de Luca, coordinatore scientifico del progetto – abbiamo tenuto conto che oggi il Comune di Avellino sta realizzando il Progetto dell’Area Vasta, ed è in questo nuovo contesto che è stata studiata la città anche in termini di mobilità sostenibile.

L’indagine ha prodotto risultati molto utili che rappresentano nuove direttrici da tenere in considerazione nella fase di attuazione di tutti quegli interventi che sono contemplati nella proposta che nel mese di febbraio consegneremo agli uffici competenti e al rup architetto Anna Freda. Intanto in generale va sicuramente evidenziata la necessità di un cambio di mentalità nella popolazione e bisogna pensare anche alla predisposizione di piccole misure che incentivino il cittadino ad allontanarsi dall’auto. Abbiamo ipotizzato per esempio, per quello che riguarda la pedonabilità, la definizione di una metro-pedonale con percorsi segnalati, accessibili a tutti, a norma e, possibilmente, supportati da tecnologiche che possano invogliare il cittadino a spostarsi a piedi e quindi ad allontanarsi dall’automobile”.

Uno dei dati singolari emersi dallo studio riferisce che ad Avellino il 40% della popolazione anche per uno spostamento in centro compreso tra i 500-750 metri preferisce usare l’automobile. La sicurezza pedonale è uno degli obiettivi più richiesto dagli intervistati, seguono l’aumento di zone a traffico limitato, i parcheggi e il potenziamento o miglioramento TPL (trasporto pubblico locale). Condizioni necessarie per attrarre l’utente verso tutte quelle possibilità di percorrenza del tessuto cittadino, dalle piste ciclabili ai percorsi pedonali. In particolare, lo studio individua tre percorsi presso cui realizzare tre possibili piste ciclabili (vedi SLIDE): una denominata “dello shopping”; una pista denominata “via del verde” che si collegherebbe con quella pista ciclabile che è in via di definizione e che avrà una vocazione più turistica; ed una pista ciclabile “dello sport” dove è richiesta una maggiore conoscenza e capacità ciclabile di chi la percorre. Un’altra possibilità studiata è quella di una zona dove prevedere un limite di velocità di 30 km orari e dove far coesistere auto, pedoni e biciclette da individuare peraltro tra Piazza Libertà e Piazza Kennedy, che ha tra l’altro già una circolazione a rilento.

Nell’ambito della pedonabilità anche Avellino, così come sta accadendo in altre città, potrebbe puntare a realizzare una metro pedonale dotandosi di una cartografia dei percorsi in cui vengano indicati tempi di percorrenza ed altre informazioni utili (tra cui quelle relative ai pedoni portatori di disabilità).

Intanto la ricognizione effettuata al centro, con particolare attenzione al Corso Vittorio Emanuele che è la zona più servita dal trasporto pubblico locale ed è la più fruita, riporta che il 50% degli avellinesi per gli spostamenti usa l’automobile (vedi SLIDE). Il 30% percorre la città a piedi, l’1% invece usa la bicicletta ed il 15 % utilizza l’autobus, servizio questo che risulta essere molto più efficiente nella parte centrale con corse che possono essere garantite ogni 8-10 minuti. Il servizio del trasporto pubblico risulta meno efficiente nelle zone periferiche, tant’è che l’utilizzo del trasporto collettivo scende a circa il 6%, la frequenza degli autobus si riduce e solo nelle ore di punta e in coincidenza con gli orari di entrata e di uscita delle scuole si ha un potenziamento delle corse ogni 12 minuti.

Lo studio sulle strategie e sugli obiettivi di intervento relativo al Piano generale del traffico cittadino di Avellino ha intanto fatto registrare una tappa importante presso la 6^ commissione consiliare presieduta da Laura Nargi che ha tra le sue deleghe la Mobilità. Al confronto, al quale erano presenti tutti i componenti (i consiglieri Giancarlo Giordano, Albero Bilotta, Barbara Matetich e Mario Cuicciniello), sono intervenuti gli Assessori Ugo Tomasone e Costantino Preziosi, il rup del progetto Anna Freda, il Presidente del Consiglio Livio Petitto. La finalità fondamentale che sta alla base delle analisi effettuate va anche e soprattutto nella direzione di ridurre la congestione veicolare ed abbattere il pericolo delle polveri sottili, problema che sta assumendo dimensioni a tratti preoccupanti per Avellino.

“L’indagine rappresenta un supporto necessario ed utile nell’azione che ho inteso avviare da subito per realizzare condizioni concrete di mobilità sostenibile – spiega l’Assessore Ugo Tomasone - i dati che ci saranno consegnati rappresentano una possibilità per aggiornare la banca dati del Comune. Mi riferisco per esempio all’individuazione delle aree di sosta a pagamento e alle possibilità di creare nuovi parcheggi di interscambio, alla individuazione delle zone presso cui possiamo ipotizzare la realizzazione di piste ciclabili, agli interventi migliorativi per disincentivare l’uso smisurato dell’automobile e alle tante altre informazioni da cui poter avviare un intervento complessivo che vada a potenziare e migliorare il preesistente”.

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