Storia e tradizione per il "Palio dell'Anguria" di Altavilla Irpina
Il 18 agosto ad Altavilla ritorna in scena "Il Palio dell'anguria".
Il Palio dell’Anguria è la rievocazione delle vicende accadute sul finire del XIV secolo alla Regina Costanza di Chiaromonte, figlia del viceré di Sicilia e del ducato di Calabria Manfredi II, divenuta Regina di Napoli, sposando il re Ladislao D’Angiò Durazzo, ma poi ripudiata e ceduta in sposa al fedele feudatario Andrea de Capua, Conte di Altavilla. Per questo la competizione del Palio giunge al culmine di una sfilata in costume. Lungo il Corso Garibaldi il corteo in costumi d’epoca medievale attraversa i borgo medievale cinto da due ali di folla, introducendo la corsa degli asini, montati da cavalieri che devono giungere al traguardo portando integro sotto un braccio l’anguria destinata alla regina. Un appuntamento ricco di fascino e capace di attrarre tanti cittadini che provengono da ogni parte della Campania.
Il Palio
La prima edizione del Palio dell’anguria si svolse nel 1979 con le poche risorse economiche a disposizione ed il sostegno di una emittente privata, che aveva già intuito la validità della manifestazione. Nacque, così, la sfilata storica dei vassalli, ed a corollario di essa fu posta la corsa degli asini, geniale trasformazione in chiave agonistica della gara spontanea dei vassalli per recarsi al Palazzo Comitale a portarvi doni ai feudatari, in ringraziamento dei benefici concessi. La gara, difatti, consiste in una corsa di asini montati da fantini che portano sotto braccio un’anguria. Vince il fantino che deposita per primo l’anguria ai piedi della regina Costanza.
La storia
Costanza di Chiaromonte, definita la “Regina triste”, era figlia di Manfredi II, viceré Di Sicilia e del ducato di Calabria, divenuta poi Regina di Napoli. Andata in sposa in prime nozze con il re Ladislao D’Angiò Durazzo, in giovanissima età, fu poi ripudiata dallo stesso che, a causa di una guerra sfortunata, e della necessità di portare nuova linfa alle casse del regno, fu pressato dalla madre, la regina Margherita, perché ripudiasse Costanza e sposasse una ricca donzella. Costanza fu relegata in una casetta a Gaeta, dove resterà per tre lunghi anni, per poi essere data, per volontà dello stesso Ladislao, in sposa al suo amico e fedele feudatario Andrea de Capua, Conte di Altavilla. Le nozze furono celebrate nel 1395.
Andrea morì nel 1420 a soli quarant’anni e due anni dopo, esattamente nel 1422 Maria, figlia di Costanza ed Andrea fu data in sposa. Costanza, rimasta vedova, con la figlia lontana e col figlio Luigi ancora bambino, essendo nato nel 1418, non seppe sostenere i colpi orribili del destino e con l’angoscia rinnovata della sua sventura lentamente si spense un paio d' anni dopo la morte di Andrea.
Andrea e Costanza furono sepolti a Riccia nella cappella gentilizia reale del Beato Stefano. La storia di Andrea e Costanza fu tramandata nella tradizione popolare per molti secoli. Poi se ne perse la memoria. Nel 1978, un gruppo di giovani decise di riproporla. Convenzionalmente fu scelta la data del 18 agosto per lo svolgimento del palio.
L'anguria, frutto tipico della bella stagione, fu scelto come simbolo dell'omaggio che i cavalieri avrebbero fatto alla regina scelta e sottolineava, soprattutto, l'ironia della corsa che vedeva come protagonisti asini e non cavalli.
Fonte informazioni presso www.prolocoaltavillese.com, Altavilla Irpina (AV)