Ranieri porta sul palcoscenico del Gesualdo la Napoli di Viviani
Una quattro giorni da non perdere quella che attende Avellino e gli spettatori del Teatro Gesualdo pronti ad accogliere uno degli artisti più acclamati dal pubblico irpino.
Dal giovedì 8 a domenica 11 dicembre, in scena sul palco del Massimo Avellinese un vecchio e caro amico del Teatro Gesualdo: Massimo Ranieri, che “approda” in città con “Teatro del Porto” per la regia di Maurizio Scaparro.
“Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di una mitica Napoli vissuta mentre già stava cambiando – osserva Maurizio Scaparro -. Questa memoria è stata, per Massimo Ranieri e per me (e per Gli Ipocriti che ci hanno accompagnato), il primo filtro ma anche lo stimolo, dopo la felice esperienza di Viviani Varietà, per continuare a lavorare su un nuovo spettacolo che potesse avere come testimonianza rinnovata di questo mondo così straordinariamente ricco la figura stessa di Raffaele Viviani attraverso il suo teatro, le sue parole, il suo canto scenico, privilegiando così quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che era nel ‘900 la Napoli dei quartieri, quella parallela di una città aperta all’influenza esterna di un sud che premeva sulla città, e del Mediterraneo”.
Nasce così Teatro del Porto, uno spettacolo che si collega strettamente al progetto artistico diretto da Massimo Ranieri dedicato a Viviani.
“Abbiamo così pensato a uno spazio amato da Viviani – aggiunge Scaparro - a uno spazio neutro sospeso tra mare e terra, quasi un “porto delle nebbie” come con Massimo l’abbiamo chiamato, sorridendo, durante le prove, uno spazio che favorisse lo scambio di conoscenza e di esperienze che venivano dal mare, e dove vorremmo che Viviani ci portasse per mano attraverso il suo teatro e la sua musica per ricordare sogni e delusioni di una grande città e per accompagnarci verso un futuro già cominciato scoprendo anche, grazie a lui, parole vecchie e nuovi significati come Mediterraneo, emigrazione e, con il necessario ottimismo, cultura, musica, teatro, Europa”.
Teatro del Porto, il saluto al proprio pubblico, in versi prosa e musica, di un capocomico in partenza per il Sudamerica con brani teatral-musicali del proprio repertorio. Materiali del varietà che mescolano forme vocali colte (romanze da camera, preludi, cavatine, melologhi, duetti) a quelle popolari autoctone e di importazione: dai canti a distesa a quelli di lavoro, da canzonette di ambulanti a motivi ballabili.
- 1 / 2
- Continua