A Sirignano il Natale si festeggia due volte: piatti tipici e mercatini
Piatti tipici, stand dell'arigianato, musiche e balli. Il 25 novembre a Sirignano, in onore di Sant’Andrea, si celebra una sorta di secondo Natale affettuosamente chiamato “Natale Piccirillo”.
All'origine della tradizione un dono inaspettato, tanto da apparire come un regalo di Natale anticipato. Gli organizzatori proveranno a ricreare l’atmosfera e il sapore della sera di vigilia attraverso gli usi e i costumi che hanno caratterizzato da sempre l’appuntamento. Tra i vicoli del centro storico potrete assaggiare le stesse pietanze che i sirignanesi preparano per il cenone della vigilia di Natale. Piatti che rispecchiano l’origine contadina e le precarie condizioni economiche di Sirignano agli inizi del Ventesimo secolo. Inoltre tanta allegria e divertimento ballando a suon di castagnette e tammurriate.
Storia
Secondo i racconti che si tramandano da diverse generazioni, il “Natale piccirillo” nasce dopo un particolare episodio avvenuto circa cinquanta anni fa.
Un parroco sirignanese notò che proprio nei giorni di festa, ed in particolare in quello del Santo Patrono, il dislivello sociale tra i suoi concittadini era ancora più evidente. I ricchi imbandivano pranzi luculliani, i poveri non potevano permetterselo. Fu allora che decise di recarsi a Napoli ed acquistare alici che in seguito avrebbe distribuito tra gli abitanti più poveri di Sirignano. Un gesto di solidarietà che permise a tutti i sirignanesi di celebrare allo stesso modo Sant’Andrea. Pare quindi, che da quell’episodio nelle case dei sirignanesi il 29 ed il 30 novembre si dia vita a quello che loro stessi definiscono “Natale piccirillo”.