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Cultura

"Il mondo senza internet" di Antonio Pascotto raccontato in un libro

Presentazione in pompa magna per il giornalista avellinese a Roma

Antonio Pascotto, giornalista professionista avellinese e volto di storico del Tg4 per 18 anni ed oggi in forza ai canali NewsMediaset dove è caporedattore della redazione e conduce il Tg e la rassegna stampa di TgCom24, in gran stile presso il salone del Grand Hotel Plaza di Roma ha presentato il suo ultimo libro “Il mondo senza internet”  per Male Edizioni di Monica Macchioni. L’autore  ha condotto un vero e proprio talk show e tra i suoi illustri ospiti c’erano il regista del film Sconnessi, Christian Marazziti; l’economista Fabio Verna; la psicologa e criminologa Flaminia Bolzan; Massimo Artini, politico ed esperto di Internet; Clemy Striano, artista. Le letture sono state affidate all’attore Massimiliano Buzzanca.

In una sala stracolma si sono visti personaggi del mondo del giornalismo, della letteratura e dello spettacolo. Tra i volti noti lo scrittore Gaetano Savatteri, il giornalista sportivo Rai Amedeo Goria, il vicedirettore di News Mediaset Fabrizio Summonte, Daniele Rotondo del Tg2, Marina Como di Porta a Porta, Vittoriana Abate, della stessa scuderia guidata da Bruno Vespa, l’attore Mario Zamma, il produttore e attore Nicola Canonico, il procuratore Antonio Laudati, i giornalisti Mediaset Fabrizio Falconi, Fabio Marchese Ragona, Alessandro Tallarida, Lucrezia Agnes, Monica Coggi, Silvia Santalmassi, Fabiola Mosciatti, Graziano De Franco, i giornalisti Giovanna Bove e Antonello Cavaliere, Paola Pisani, Daniela Chessa, la giornalista Annalisa Perla, Angelo Picariello di Avvenire, Maria Teresa Squillaci, l’attore Vincenzo Bocciarelli, l’onorevole Gianfranco Rotondi, l’attore Max Partexano, il giornalista Ruggiero Capone, l’avvocato Antonella Sotira, i cantanti Giò Di Sarno e Gerardo Carmine Gargiulo, Carola Assumma, Luigi Laura, il giornalista Rai Antonio Caggiano, la giornalista Rai Lucilla Rizzo, Paola Corrado, Antonella Di Vizia, Manuela Gentilin, Nadia Contino, Marco Petrillo, Leonardo Rafaniello, Natalino Candido, Roselyne Mirialachi, Domenico Panese del Coisp Polizia di Stato, il giornalista Maurizio Pizzuto, la scrittrice Maria Pia Cappello, Sara Pastore, il manager Giacomo Marra e molti altri.

Antonio Pascotto, con il piglio del giornalista di razza, ha voluto soffermarsi sui temi del libro attraverso un dibattito serrato ma anche gradevole.

 Ad effetto la domanda: “Come sarebbe svegliarsi una mattina e scoprire che, per motivi di sicurezza internazionale, Internet è stato bloccato per sempre?” È quello che Antonio Pascotto si è chiesto.

La vita di milioni di persone viene sconvolta. Senza Internet vanno in fumo sviluppo tecnologico e digitale, Web, connessioni, applicazioni, domotica, automazione e robotizzazione, streaming, YouTube, WhatsApp, Facebook, Twitter. Niente più foto su Instagram, niente Cloud, niente e-mail. Per spedire una lettera occorre tornare a fare la fila all’ufficio postale, per un bonifico bisogna recarsi necessariamente in banca. Nessun acquisto online, TripAdvisor è solo un ricordo. Tornano ad affollarsi le agenzie di viaggi. Torna la gente davanti alle edicole.

Il libro di Pascotto dipinge con maestria uno scenario da “anno zero” in cui non resta più nulla della grande rivoluzione digitale e delle trasformazioni socio-economiche e culturali generate con il passaggio dalla tecnologia meccanica ed elettronica di tipo analogico a quella degli elaboratori computerizzati. È come un salto indietro nel tempo. L’autore ne approfitta per soffermarsi su un mondo, quello di Internet, fino ad oggi messo in discussione per il pericolo di una eccessiva intossicazione da bit: troppi sms, troppi social, miliardi di dati nelle mani delle big tech. Dallo scandalo Facebook, con la violazione di milioni di profili da parte della società britannica Cambridge Analytica, alla quiete digitale, Antonio Pascotto si pone una serie di interrogativi sugli effetti della tecnologia e sull’utilizzo di smartphone e social network. Lo fa con uno sguardo rivolto ai più giovani, che si erano illusi di vivere nel migliore dei mondi possibili. Ma ora devono fare i conti con il mondo senza Internet. Loro sono sconvolti, lui in fondo non è poi così disperato.

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