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Economia Nusco

Ocevi, l’Ugl chiede chiarezza al management sul futuro dei lavoratori

Il percorso di riconversione dovrebbe passare attraverso l'ingresso di un nuovo socio che costituirà una "Newco" insieme al vecchio proprietario del gruppo "Cellino Grugliasco Torino"

Antonio Perillo è il nuovo Rsu della Ugl presso lo stabilimento industriale dell’Ocevi Sud di Nusco. La nomina è stata firmata direttamente dal segretario provinciale delle tute blu dell’Unione Generale dei Lavoratori, Antonio Oliviero. Una scelta quella ricaduta su Perillo, anche in virtù della sua esperienza sindacale in quanto componente della segreteria provinciale della Ugl Metalmeccanici della provincia di Avellino. Al neo Rsu è stato affidato il compito ostico di rappresentare i lavoratori in questa fase delicata, per il minor numero di commesse, che sta attraversando lo stabilimento altirpino che produce componenti per macchine movimento terra.

Intanto, il sindacato aveva richiesto un incontro urgente con i vertici aziendali a seguito di alcune voci diffusesi che parlavano di una possibile cessazione delle attività con una conseguente chiusura dello stabilimento. I vertici aziendali prontamente hanno provveduto a dare risposta alle sollecitazioni della Ugl Metalmeccanici, comunicando che “Volvo Construction” ha avuto una forte contrazione di commesse con relativa chiusura di alcuni stabilimenti in Europa, ed i rapporti con “komatzu” non idilliaci potrebbero determinare la fine degli ordinativi. Tale scenario potrebbe determinare la chiusura dello stabilimento dell’OCM, per cui sarebbe indispensabile puntare su una riconversione aziendale attraverso il ricorso alla cigs.

Il percorso di riconversione dovrebbe passare attraverso l’ingresso di un nuovo socio che costituirà una “Newco” insieme al vecchio proprietario del gruppo “Cellino Grugliasco Torino”.

Ieri, si è tenuta l’assemblea dei lavoratori con le Rsu le quali hanno informato le tute blu della situazione in cui versa lo stabilimento e stigmatizzato il comportamento della direzione aziendale. Secondo la rappresentanza sindacale nulla ha fatto il management del gruppo industriale per impedire che le commesse “Volvo” fossero ritirate e per ottimizzare la produzione rendendo l’azienda competitiva per l’acquisizione di nuove commesse.

I lavoratori – secondo il sindacato - sono stanchi di sobbarcarsi il peso degli errori gestionali, considerato che dal 2009 si è ricorso agli ammortizzatori sociali comportando enormi sacrifici sul piano economico e non sono più disponibili a farne altri. E’ bene ricordare alla direzione dell’azienda che i lavoratori hanno profuso grandi sforzi anche per abbassarsi lo stipendio al fine di salvare l’azienda e tenendo sempre un atteggiamento partecipativo.

Le tute blu hanno rinnovato la loro piena fiducia nei confronti della Rsu, chiedendo al sindacato di tenere un atteggiamento fermo e deciso, mettendo in atto tutto quanto possibile ed rendendosi disponibili anche ad azioni eclatanti pur di evitare che la riconversione aziendale diventi una scusa per ridurre ulteriormente i diritti e le retribuzioni acquisite, ma mai saranno consentite riduzioni di personale.

Il segretario provinciale della Ugl Metalmeccanici, Antonio Oliveiro, unitamente alle Rsu Antonio Perillo, Felicino Moscillo e Meo luigi hanno recepito la volontà dei lavoratori e si sono impegnati ad ogni tipo di iniziativa per mantenere i livelli occupazionali e retributivi, essendo convinti che l’OCM è in grado di adottare un piano di riconversione senza chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori. Secondo i sindacalisti la crisi della OCM è da attribuirsi anche alla responsabilità del management troppo pachidermico ed indeciso, a differenza delle maestranze che risultano molto motivate e dotate di altissima specializzazione tecnica. Il sindacato chiarisce che non sottoscriverà mai accordi che potrebbero penalizzare i lavoratori, nonchè  sarà vigilie affinché responsabilità di altri non verranno a ricadere sulle tute blu, pur comprendendo che la riconversione resta purtroppo l’unica soluzione per salvare l’azienda. Per il sindacato – in conclusione - è necessario organizzare un piano industriale serio e credibile supportato anche da un piano commerciale capace di dare ampia diffusione del prodotto industriale.  

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